In occasione dell’annuale riapertura estiva degli scavi di Montegibbio l’Amministrazione comunale promuove, per le domeniche del 3, 10, 17 e 24 luglio, quattro visite guidate al sito archeologico del Poggio. Ogni domenica si parte alle 17.30 dalla Corte di Montegibbio da dove, camminando attraverso il sentiero che scende dal Castello arrivando al Poggio, si giunge allo scavo archeologico. Qui gli archeologi operanti sul campo illustreranno gli sviluppi degli ultimi mesi di lavoro, soffermandosi sulla straordinaria importanza dei ritrovamenti di epoca romana che hanno fatto di questo sito uno dei più significativi non solo a livello locale.

Dopo le prime importanti scoperte di belle pavimentazioni, il lavoro condotto dagli archeologi e geologi durante la sesta campagna di scavo ha messo in luce i resti di un edificio riferibile al tardo periodo repubblicano, probabilmente destinato al culto di Minerva. Gli archeologi hanno infatti scoperto numerosi blocchi di grandi dimensioni in pietra arenaria, squadrati e bugnati, sparsi al suolo in seguito ad un evento sismico avvenuto nella zona delle colline di Sassuolo. La struttura in blocchi risulta in parte illeggibile a causa della successiva costruzione di un pozzo: fu proprio durante la costruzione di questo pozzo, datato ad epoca tardo antica, che la struttura in blocchi fu in parte asportata per consentire il raggiungimento di una vena d’acqua sorgiva, la cui presenza rappresenta un legame con il culto di Minerva, ricordata in un’iscrizione votiva recuperata nel 2009 a Montegibbio. Minerva infatti è una divinità connessa alle acque, e in particolare al loro valore salvifico e curativo.

Durante la campagna del 2011, in via di conclusione, gli archeologi si propongono di comprendere la pianta e la funzione della struttura architettonica in blocchi solo in parte messa in luce nel 2010 e di approfondire, grazie all’aiuto di geologi, i reali motivi che furono causa di questa vasta distruzione del sito. Lo scavo archeologico, che ha avuto una grande eco dopo la prima pubblicazione scientifica presentata nel luglio 2010 a Montegibbio (L’insediamento di Montegibbio: una ricerca interdisciplinare per l’archeologica, Firenze 2010), è diretto dalla Dott.ssa Francesca Guandalini ed è stato finanziato nel corso del 2011 dal Comune di Sassuolo, che è inoltre diventato concessionario del sito archeologico.

Al Comune di Sassuolo che ha reso possibile l’avvio del “progetto di ricerca Montegibbio” con gli scavi, il convegno del 2009 e le due mostre archeologiche allestite presso il Castello di Montegibbio e il Palazzo Ducale di Sassuolo nell’estate-autunno del 2007, si è unita la Soprintendenza per i Beni Archeologici con il proprio personale scientifico (Dott. Donato Labate, Dott. Luca Mercuri) e tecnico, i restauratori, in quello spirito di collaborazione e reciproca stima che rende possibile risultati di eccellenza.

Sullo scavo, diretto in questa campagna dalla dott.ssa Francesca Guandalini, oltre ad operare gli archeologi (Dott. Francesco Benassi, Ispettore Onorario Ivan Zaccarelli) e gli studenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali) e di Bologna (Corso di Laurea in Archeologia) partecipano, con le proprie preziose consulenze, i geologi Prof.ssa Lisa Borgatti (DISTART, Università degli Studi di Bologna) e Prof. Stefano Cremonini (Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, Università degli Studi di Bologna).