Con il termine ‘binge drinking’ si intende il rapido consumo di grandi quantità di alcool, in un tempo ristretto. Un fenomeno in crescita tra la popolazione giovanile, che riguarda la maggior parte delle città europee, per le quali è divenuto una priorità e in alcuni casi un’emergenza.

Il binge drinking comprende diversi rischi. A breve e lungo termine, i rischi di implicazioni per la salute e di comportamenti aggressivi e atti violenti. Esiste poi il rischio di considerare i bevitori potenziali vittime, aumentato dalla vulnerabilità derivante dalla consumo di alcool.

Per affrontare il problema, molte città stanno studiando e realizzando pratiche ed esperienze positive in questo ambito. Anche se i primi risultati sono stati incoraggianti, dal 2011 il Forum francese per la Sicurezza urbana, che da quattro anni riunisce 10 città francesi in un gruppo di lavoro dedicato al binge drinking, ha ritenuto necessario promuovere un progetto di lavoro sul tema a livello europeo, dal titolo ‘Safer drinking scenes’ (Sds), che riunisce le città di Brest, Bourdeaux, Nantes, La Rochelle, Liege, Anvers, Rotterdam, Stuttgart, Kingston (Londra) e Reggio Emilia.

Il progetto si basa su tre aspetti: la conoscenza delle esperienze di ricerca e di lavoro sul campo; le visite nelle città partner, che consentono lo scambio di iniziative e l’incontro con i diversi attori locali interessati (istituzioni, associazioni, Dipartimenti di Polizia); l’elaborazione di un ‘kit’ di strumenti, che includa teoria e buone pratiche.

Dal maggio 2011, sono in corso visite nelle città europee coinvolte nel progetto. Dopo La Rochelle, in Francia, è in questi giorni il turno di Reggio Emilia che dal 29 giugno a oggi ospita una delegazione di funzionari, tecnici e amministratori delle città partner, con i quali si alternano momenti di osservazione del lavoro sul campo e di scambio di conoscenze.

Nella mattina di ieri, si è tenuto un incontro nella sede comunale, al quale hanno partecipato il sindaco Graziano Delrio e l’assessore comunale alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini (v. foto allegate), che hanno tra l’altro spiegato ai partner europei le peculiarità educative che caratterizzano Reggio Emilia nell’opera di contrasto al binge drinking. Ciò che dell’esperienza reggiana ha suscitato particolare interesse da parte degli interlocutori europei è stato il lavoro di contatto diretto con le persone da parte degli operatori, in particolare nella zona stazione; una strategia che ha consentito di ottenere buoni risultati riguardo ai comportamenti dei consumatori e all’atteggiamento nei loro confronti dei residenti. Importanti sono anche il lavoro di rete da parte dei servizi che si occupano del problema e l’opera di prevenzione nelle scuole svolto dall’Ausl.

Nel corso della tre giorni, sono stati inoltre illustrati i progetti reggiani di prevenzione e contrasto dei fenomeni di disordine urbano legati all’uso e abuso dell’alcol, in particolare i progetti Unità di prossimità e Unità di strada della zona stazione, che hanno lo scopo di prevenire e contenere l’abuso di alcool, e le strutture sanitarie per la prevenzione e a la cura delle dipendenze patologiche. Approfonditi anche gli aspetti istituzionali, in termini di competenze dell’ente locale su questi temi, in presenza di funzionari della regione Emilia Romagna e della Polizia municipale.

La delegazione è stata accompagnata dagli operatori di strada dell’Unità di prossimità del Servizio sociale e dagli operatori del ‘Progetto Stazione’ dell’Assessorato comunale Coesione e Sicurezza sociale a “vedere da vicino” la realtà del nostro territorio, hanno incontrato l’equipe medica ed educativa del Sert e del drop-in Villetta Svizzera e visitato ‘Luoghi di prevenzione’, servizio dell’Ausl dedicato alla prevenzione dei comportamenti a rischio soprattutto fra i giovani.