L’associazione “Lascia un segno-onlus” ha organizzato nella serata di giovedì scorso un momento di incontro presso l’oratorio don Milani di Casalgrande con Don Marco Ferrari missionario della diocesi di Reggio Emilia che lavora da oltre 10 anni nella parrocchia di Ipirà e che per alcuni anni è stato anche vice parroco a Casalgrande.

Don Marco Ferrari, è da poco arrivato in Italia accompagnato da 8 amici brasiliani che collaborano nella gestione della parrocchia stessa e ieri, dopo aver visitato gli stabilimenti di Casalgrande Padana, il castello di Casalgrande Alto e l’acetaia “Cavalli” di Scandiano, si sono incontrati con alcuni parrocchiani di Casalgrande.

Ipirà, comune di 60.000 abitanti è grande quanto la provincia di Reggio Emilia, si trova a 250 chilometri da Savador, nello stato di Bahia in Brasile.

Qui grazie alla instancabile “voglia di fare” del don, si stanno portando avanti grazie anche alla collaborazione dell’associazione “Lascia un segno – onlus”, diversi progetti socio educativi rivolti ai ragazzi più poveri.

“Dancar à vida” è infatti un progetto educativo che si rivolge ad oltre un centinaio di ragazzi a richio di abbandono scolostico; è composto da due strutture, una inaugurata nel 2004 e una seconda nel 2007. In questi centri lavorano diversi educatori e volontari che con diverse attività di dopo scuola, aiuto nei compiti e di gioco, stimolano i ragazzi nell’autostima e nella coscienza di sé e delle proprie capacità.

La zona di Ipirà è inoltre molto arida, pertanto anche lì si stà procedendo alla costruzione nelle zone di campagna di cisterne per la raccolta di acqua piovana a scopi alimentari.

Le persone e gli animali infatti attingono alle stesse riserve costituite in tempo di pioggia, in buche scavate nel suolo a cielo aperto. L’acqua di queste ultime è molto sporca e provoca malattie anche mortali, in modo particolare ai bambini e agli anziani. Esistono vaste riserve d’acqua nelle grandi proprietà, ma la popolazione non può accedervi. Chi vuole avere acqua deve impiegare anche mezza giornata di cammino per raggiungere sorgenti che sono spesso di pessima qualità.

Le cisterne per raccogliere l’acqua piovana sono destinate alle famiglie più povere delle comunità e laddove il problema della siccità è più grande. Nelle comunità che beneficieranno di questo progetto saranno realizzati incontro formativi ed informativi.

Il tutto per arginare l’esodo dalla campagna verso le grandi capitali.

Il viaggio degli amici brasiliani continuerà in Italia fino al 30 giugno, giorno della partenza da Roma per Salvador de Bahia.