”Non abbiamo contestato il dolo per la gravità delle conseguenze o per commozione, ma dopo un’analisi meditata”: così, stamani, il Procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello ha aperto la sua requisitoria contro gli imputati del maxi-processo in corso in Tribunale a Torino, ai dirigenti della multinazionale svizzera Eternit per migliaia di persone morte e ammalate a causa dell’amianto. Si tratta del più grande processo per amianto mai celebrato in Europa.
Gli imputati sono due alti dirigenti dell’Eternit: un miliardario svizzero di 64 anni e un barone belga di 89 anni. Le accuse sono di disastro ambientale (per l’inquinamento e la dispersione delle fibre-killer) e omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro. La requisitoria del pm Guariniello durerà sei udienze.
La Procura di Torino procede per i problemi provocati – secondo l’accusa – dall’amianto lavorato in quattro stabilimenti italiani della multinazionale elvetica: Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). I fatti contestati vanno dal 1952 al 2008. Le parti civili ammesse dal Tribunale sono oltre seimila.