L’installazione dei nuovi impianti di cogenerazione negli ospedali modenesi, Policlinico e Baggiovara, rientra in una strategia complessiva su cui il Comune di Modena sta lavorando per migliorare l’efficienza energetica di strutture e servizi e per ridurre l’emissione di anidride carbonica (CO2) in atmosfera. Oltre ai nuovi impianti di cogenerazione, che consentiranno di risparmiare il 22% di energia, gli altri progetti previsti entro il 2020 riguardano l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici su terreni ed edifici pubblici, che porterà un risparmio complessivo di 3 mila 175 tonnellate di CO2 emessa in atmosfera.

L’Amministrazione comunale, infatti, ha aderito nel 2010 al Patto europeo dei sindaci (Covenant of Mayors) e sta lavorando, con la collaborazione dell’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess), a un piano pluriennale di azione strategica per rispettare gli obiettivi di riduzione del 20% delle emissioni entro il 2020. Secondo le stime la città produce un milione e 47 mila tonnellate di CO2 in un anno, circa 6 tonnellate per ogni residente. Quantità considerate non più sostenibili per il futuro e che è necessario limitare per arginare gli effetti sui cambiamenti climatici del surriscaldamento del pianeta.

In particolare, entro il 2020 sono previsti: il completamento del progetto di copertura della Fiera di Modena (potenza complessiva di 1600KWp, cioè kilowatt di picco, unità di misura della potenza massima che può produrre un impianto fotovoltaico), la copertura fotovoltaica delle barriere sul cavalcavia Cialdini (18,2 Kwp); la realizzazione di circa venti impianti su altrettanti edifici scolastici (928 Kwp); l’efficientamento energetico di 10 polisportive (400Kwp); la riconversione della discarica di via Caruso in campo solare (3.500 Kwp, sarà un impianto più grande di quello di Marzaglia); la realizzazione di pensiline solari in parcheggi pubblici (200KWp); la copertura della sede Atcm (800 Kwp).

A questo si aggiungerà l’impianto di teleriscaldamento realizzato da Hera connesso al termovalorizzatore di via Cavazza che entro il 2020 alimenterà il comparto ex Mercato bestiame per un totale di circa 10 mila appartamenti e di 20 mila tonnellate di CO2 non emessa in atmosfera. A oggi i due comparti serviti dal teleriscaldamento sono quelli del Villaggio Giardino e del III Peep e ciascuno sarà dotato di un impianto di cogenerazione.

Un altro progetto riguarda le due aree industriali Pip 9 e Pip 10 che saranno trasformate in Aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea), cioè aree in cui si cerca di minimizzare gli impatti sull’ambiente naturale, ma anche sugli operatori e i residenti, attraverso la garanzia della salubrità e la sicurezza dei luoghi di lavoro (per esempio con una buona illuminazione naturale, buone condizioni di aerazione, controllo dei livelli di rumore presenti negli ambienti). Le due Apea saranno connesse al teleriscaldamento con un impianto di trigenerazione, cioè un sistema di produzione di energia elettrica che consente di utilizzare l’energia termica recuperata dalla trasformazione anche per produrre acqua refrigerata per il condizionamento dell’ambiente. Si stima che il progetto comporterà un risparmio di quasi 30 mila tonnellate di CO2 non emessa in atmosfera.