L’anticiclone ha conquistato prepotentemente gran parte dell’Europa, con i suoi geopotenziali più alti situati sulle nazioni centrali e settentrionali. L’ultima decade di marzo e il mese di Aprile sono stati dunque caratterizzati (ad eccezione dell’ultima settimana) da un anticlone robustissimo di matrice subtropicale che ha portato a valori record in Italia, Grecia e l’Europa meridionale in generale poi, una volta venuto a mancare l’apporto africano, questa cella altopressoria si è stabilizzata a ridosso delle isole britanniche.

Questa possente struttura, oltre a garantire bel tempo ovunque, ha impedito alle correnti atlantiche di penetrare nel cuore del continente. Le perturbazioni sono state perciò obbligate a scivolare sul bordo meridionale dell’alta pressione andando così ad isolarsi al largo del Portogallo; una situazione estremamente poco dinamica che ha contribuito a stabilizzare ulteriormente l’anticiclone. Le piogge hanno così raggiunto le coste del Marocco e la penisola Iberica senza però arrivare più ad est a causa del blocco anticiclonico.

Così anche l’Italia, ed ovviamente l’Emilia Romagna, ha dovuto fare i conti, oltre a temperature sopra la norma, ad un clima piuttosto secco. Un mese di aprile decisamente asciutto come non si vedeva da tanto tempo, e le pochissime infiltrazioni di aria umida che hanno oltrepassato la barriera dell’alta pressione si sono scontrate con il contrafforte appenninico, sul versante toscano, lasciandoci in ombra pluviometrica.

Considerando il fatto che le ultime piogge vere, se si escludono isolati temporali di fine aprile e inizio maggio, mancano ormai da metà marzo la situazione non è per niente rosea. In tutto il mese di aprile le precipitazioni sono state praticamente assenti sull’Emilia occidentale (Parma e Piacenza), intorno ai 10 mm tra Reggio e Modena, sui 15 mm a Bologna e poco più di 20 mm in Romagna. Questi valori sarebbero normali se si parlasse di una singola giornata di pioggia e non certo riferendosi al mese intero. Aprile è per statistica, mediamente dopo ottobre novembre e marzo, il mese più piovoso e soprattutto rappresenta la porta che ci condurrà in estate e di conseguenza uno degli ultimi mesi in cui fare il pieno di acqua.

A livello agricolo non si sente ancora questa carenza idrica soprattutto a causa della neve che in alta quota continua a sciogliersi, ma il manto nevoso visto la stagione che avanza sta scomparendo del tutto e i fiumi non avranno più l’apporto importante della neve fusa. Se la situazione non cambia nel mese di maggio, e al momento si intravede un po’ di instabilità a metà mese ma niente di importante, si corre il rischio di trascorrere un’estate davvero all’asciutto. Confidiamo che la natura riesca, come sempre, a compensare a questo deficit primaverile regalandoci un po’ di acqua a maggio e giugno…perchè al momento settembre appare davvero lontano!!

(Francesco Paolini previsore Meteoemiliaromagna.tk)