Nichi Vendola fa appello alla ”grande civile Bologna” e  fa il suo pronostico: ”Bologna tornera’ a vincere e a costruire un pezzo di futuro dell’Italia, con Virginio Merola”, riferendosi al candidato sindaco di Bologna per il centrosinistra a cui ha detto: ”Sarai sindaco al primo turno”.

Il leader di Sel, salito sul palco di piazza Maggiore poco dopo le 22, ha scaldato la piazza con toni accesi, e sottolineati spesso dagli applausi del pubblico. Con il suo comizio ha ribadito il sostegno alla lista di Amelia Frascaroli che appoggia Merola. E cosi’ quella stessa piazza che nel pomeriggio ha accolto Beppe Grillo e il suo movimento con circa 10mila persone, con Nichi si e’ quasi riempita pareggiando probabilmente alla fine il confronto con i ‘grillini’.

Vendola ha ricordato le difficolta’ della sinistra in citta’, costretta al commissariamento dopo le dimissioni dell’ex sindaco Flavio Delbono. ”Abbiamo perso sul piano dei valori”, ha scandito alludendo alla situazione bolognese e aggiungendo: ”Ha ragione la Frascaroli quando dice che il berlusconismo e’ entrato anche nelle nostre case. Dobbiamo bonificarlo e restituire l’idea della gratuita’ della politica”. Poi ha consigliato ai candidati in lista con la Frascaroli di ”non farsi trascinare sul ring come fanno gli avversari” perche’ al contrario ”noi possiamo vincere solo se a questa volgarita’ contrapponiamo l’eleganza di una grande passione civile, e Amelia incarna questa idea”.

Vendola ha cominciato il suo discorso dispiaciuto per una ”notizia tragica” e recentissima cioe’ il naufragio di un’imbarcazione partita dalla Libia con 600 profughi. E ha commentato: ”Domani mattina ci tocchera’ aggiornare la contabilita’ di quanti vivono sepolti nel Mediterraneo, nel piu’ grande cimitero liquido del mondo”. Il presidente della Regione Puglia ha piu’ volte infiammato la piazza con accuse al governo e alla maggioranza, e in primis a Berlusconi. Uno dei passaggi piu’ applauditi e’ stato quando Vendola ha detto: ”Il Transatlantico e’ un lupanare, e’ una vergogna, li’ non entrano la vita, il dolore, il disagio e la speranza di una generazione”.