«Il Primo Maggio, storicamente, è la festa di lavoratrici, lavoratori, pensionati e precari. Di tutti senza distinzioni di colori politici o sindacali. Un valore assoluto che fa parte del dna di ogni cittadino.
E’ quindi assolutamente inconcepibile la posizione unilaterale assunta dalla Cgil di Bologna nel voler ‘scippare’ il Primo Maggio, festeggiandolo in modo solitario. E’ inqualificabile che un sindacato impedisca ai lavoratori che non possiedono quella tessera di celebrare la loro festa perché, con un preparato colpo di mano, ha prenotato piazza Maggiore.
Per senso di responsabilità, la Uil non può non stigmatizzare la scelta della Cgil di Bologna, giudicandola gravemente lesiva dei rapporti sindacali unitari che da anni ci hanno caratterizzato nell’interesse di tutti i lavoratori.
La Uil festeggerà comunque il Primo Maggio, ‘aprendolo’ a tutti i lavoratori. Senza differenze.
Nel prendere atto di questa decisone – ribadiamo unilaterale -, la Uil in futuro valuterà, congiuntamente alle proprie categorie, gli atteggiamenti e le azioni conseguenti da tenere nei confronti di questa Cgil.
Oltretutto notiamo con sorpresa come la decisione della Cgil di Bologna sia in netta contraddizione con l’indirizzo espresso sia dalle Confederazioni Nazionali di Cgil, Cisl e Uil sia dalle Segreterie regionali dell’Emilia Romagna che, in modo unitario e concorde, hanno convenuto di festeggiare insieme il Primo Maggio in tutte le piazze italiane. A partire dalla festa nazionale a Marsala.
Quest’anno, inoltre, le Confederazioni hanno deciso di sottolineare la valenza del Primo Maggio, cogliendo l’occasione per ricordare anche i ‘150 anni dell’Unità di Italia’».