Ha sparato alla finestra di un amico a cui aveva prestato dei soldi, terrorizzandone la famiglia, ma quando si e’ visto sparare contro due colpi di pistola dal debitore, e’ scappato e ha chiamato i Carabinieri.
Protagonisti della vicenda sono da una parte un 38enne reggiano armato di un fucile ad aria compressa (del tipo di quelli usati nel soft air) che in compagnia di un amica ha organizzato la spedizione punitiva per un debito non onorato e dall’altra un artigiano 36enne di Rubiera che ha risposto al fuoco utilizzando una pistola scacciacani.
Il primo alla vista della pistola, ritenendola vera, e’ quindi fuggito chiamando i Carabinieri che alla fine hanno condotto i tre in caserma denunciandoli per porto abusivo di armi e sequestrando fucile e pistola.
Una vicenda per certi aspetti tragicomica quella verificatasi lo scorso pomeriggio a Rubiera, comune del comprensorio ceramiche reggiano, che ha visto i Carabinieri della locale Stazione denunciare alla Procura reggiana un operaio 38enne e l’amica 39enne abitanti a Reggio Emilia ed un artigiano 36enne di Rubiera.
L’origine dei fatti poco dopo le 15,30 del primo aprile scorso quando il 38enne chiama il 112 riferendo di essere stato sparato a Rubiera da un suo amico che fortunatamente non l’ha colpito.
L’allarme per tentato omicidio e’ immediato ma quando i Carabinieri di Rubiera intervengono scoprono un’altra verita’.
La ricostruzione investigativa, supportata dalle testimonianze raccolte, ha portato ad accertare infatti che il 38enne, poco prima, accompagnato da una 39enne di Reggio Emilia, armato di un fucile ad aria compressa aveva raggiunto l’abitazione dell’ex amico di Rubiera ‘colpevole’ di non avergli restituito la somma di 3.000 euro che gli aveva prestato l’estate scorsa.
Dopo avergli urlato il suo disappunto l’uomo ha esploso con il fucile ad aria compressa alcuni colpi verso la finestra con la moglie del debitore ed i suoi figli che terrorizzati dentro casa urlavano per la paura. Per tutta risposta il debitore ha impugnato una pistola, poi risultata una scacciacani, esplodendo verso l’operaio due colpi. Alla vista dell’arma il 38enne e l’amica sono scappati e hanno chiamato i Carabinieri nell’erronea convinzione che il debitore avesse sparato con un’arma vera per attentare la loro vita. Per i tre il chiarimento in stile far west si e’ dunque concluso nella caserma dei Carabinieri di Rubiera.