Si è attestato all’1% il tasso di inflazione rilevato in città nel 2009 dal Servizio statistica del Comune di Modena. I dati sono raccolti in base alla metodologia e al paniere di beni e servizi stabiliti dall’Istat per l’indagine sull’intera collettività nazionale. Sempre nel 2009, la variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo in Italia era stata dello 0,8%.

I dati dell’Annuario statistico del Comune rilevano anche il dettaglio dell’andamento dei prezzi di cibo e bevande, abbigliamento, spese per l’abitazione, servizi sanitari, trasporti, telefonia e informatica, spettacoli e cultura, scuola, alberghi e ristoranti e altri servizi. Gli aumenti più alti nel corso dell’anno 2009 hanno riguardato le bevande alcoliche e tabacchi, cresciuti del 4%, e l’istruzione con un +3,8%. Determinante nel calcolo dell’inflazione per il 2009 è stato il calo del petrolio, che ha portato con sé le diminuzioni dei prezzi in settori come i trasporti (-2,5% per il calo dei carburanti), l’abitazione e i consumi energetici ( -1,7% per la discesa di luce e gasolio da riscaldamento).

L’Annuario registra inoltre i dati sui quantitativi, in calo, di frutta e verdura scambiati al mercato all’ingrosso di Modena: l’ortaggio più consumato dai modenesi nel 2009 è stato il pomodoro con quasi 7 mila 940 quintali (nel 2007 erano 9 mila 500), seguito dagli oltre 6 mila 200 quintali di patate. Il frutto più venduto resta la mela con oltre 23 mila quintali (2 mila in meno del 2007), seguito a distanza dalla pesca con poco più di 7 mila 600 quintali. Leggera flessione anche per la frutta esotica come avocado, mango e papaia, con quantità sempre inferiori alle 5 tonnellate in un anno.