Il dato degli incidenti stradali e delle morti a Modena per questa causa porta alla luce come l’attenzione delle amministrazioni, più che sulla sanzione, dovrebbe concentrarsi sulla prevenzione. Non sono d’accordo con i cittadini che pensano che qualsiasi controllo sia un agguato, ma credo che il semplice controllo, o l’autovelox, o ancora i photored non siano sufficienti.
Tanti anni di agguati con le macchine della municipale nascoste dietro i camion pronte a fare multe, hanno convinto i cittadini che si tratta non tanto di un tentativo di occuparsi della loro sicurezza, quanto di un gioco a guardie e ladri, dove ognuno cerca di fregare l’altro. La prevenzione si fa anche educando al rispetto. Si fa cancellando una multa ingiusta, quando il dato è evidente, e non rimandando al giudice di pace. Allora il cittadino si fiderà di chi lo invita alla prudenza.
In questi giorni di vacanza ho potuto notare come risultino più efficienti autovelox ben segnalati, per far rallentare gli automezzi, che la vaga paura dell’agguato. Del resto il sistema tutor sulle autostrade ha fatto di molto moderare la velocità, a dimostrazione di come il sistema che eleva più sanzioni non sia sempre il più utile.
Si fa educazione anche così: pretendendo rispetto, ma anche concedendolo al cittadino. Su questo vorrei che chi in questi anni ha fatto cassa con le multe riflettesse.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)