Venerdì 10 dicembre alle ore 21.00 presso il Teatro Boiardo di Scandiano l’Amministrazione comunale è lieta di ospitare il filosofo Umberto Galimberti ne “L’anima negata. I giovani e il nichilismo”, lezione sulla cosiddetta “generazione del nulla”. Docente di filosofia della storia e psicologia dinamica all’Università Ca Foscari di Venezia, Galimberti porterà a Scandiano uno dei sui principali temi di studio – i giovani e il nichilismo – sul quale ha svolto in questi anni un approfondimento serio e meditato, pubblicando diverse opere. Secondo il filosofo, i giovani “stanno male” per quel senso del nulla che si aggira tra loro, penetra i sentimenti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni e le rende esangui. Solo il mercato si interessa di loro per condurli sulle vie del divertimento e del consumo, ma dove ciò che si consuma davvero è la vita stessa, incapace di proiettarsi in un futuro dove possono leggersi promesse. E allora – sempre secondo il filosofo – bastano un po’ di musica sparata nelle orecchie per cancellare tutte le parole, un po’ di droga per anestetizzare il dolore, tanta solitudine scambiata per quell’individualismo spinto così di moda. Sta agli adulti scardinare questo baratro, per accompagnare i giovani alla scoperta della loro “simbolica”, perché l’esistenza non ha solo bisogno di un senso, ma anche di imparare a riconoscere le proprie capacità di vivere e vederle fiorire secondo misura.

Galimberti discuterà di questi e altri temi con il saggista Massimiliano Panarari: al termine della discussione sono previsti interventi dal pubblico. L’ingresso è gratuito, la prenotazione – visti i posti limitati – obbligatoria. E’ possibile prenotare allo 0522 764215, mandando un messaggio alla pagina Facebook del Comune, oppure scrivendo a v.montanari@comune.scandiano.re.it

Il nichilismo, la negazione di ogni valore, è anche quello che Nietzsche chiama “il più inquietante fra tutti gli ospiti”. Nella società della tecnica finiscono sullo sfondo, corrosi dal nichilismo, i concetti di individuo, identità, libertà, senso, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, di cui si è nutrita l’età pretecnologica. Chi più sconta la sostanziale assenza di futuro che modella l’età della tecnica sono i giovani, contagiati da una progressiva e sempre più profonda insicurezza.. C’è una via d’uscita? Si può mettere alla porta l’ospite inquietante?

Umberto Galimberti è filosofo, psicoanalista e docente universitario. Conosce e frequenta regolarmente Karl Jaspers, di cui diventa uno dei principali traduttori e divulgatori italiani. Nel 1976 è professore incaricato di antropologia culturale presso la neonata facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ove ancora oggi insegna. Diviene professore ordinario di filosofia della storia e di psicologia dinamica. Ha collaborato con Il Sole 24 Ore dal 1987 al 1995, e successivamente con La Repubblica. Cura inoltre la rubrica epistolare di “D, La Repubblica delle Donne”, inserto settimanale de La Repubblica. Nel 2002 gli è stato assegnato il premio internazionale “Maestro e traditore della psicanalisi”.