Ogni dieci nuovi nati a Modena, tre hanno almeno un genitore straniero ed è di quasi il 27 per cento la quota dei nuovi nati i cui genitori sono entrambi stranieri: nel 2009 sono stati 1.927, oltre il doppio di quelli del 2002 quando furono 886. E nelle scuole la presenza di stranieri è ormai intorno al 14,5 per cento, mediamente più alta della quota sulla popolazione residente che, al 1 ottobre del 2010, è del 12,6 per cento con 88 mila residenti stranieri su di una popolazione complessiva di circa 700 mila persone.

L’analisi della struttura demografica della componente straniera dei residenti, con il peso rilevante delle fasce di età più giovani, fa parte dell’annuale Rapporto dell’Osservatorio provinciale sull’immigrazione insieme ad altri approfondimenti dedicati alla scuola, al lavoro e agli aspetti sociali e sanitari. «Per governare questo fenomeno, soprattutto in un momento così delicato per l’economia, infatti, serve l’integrazione delle diverse politiche: casa, sanità, istruzione, formazione, lavoro» ha spiegato il vice presidente della Provincia Mario Galli introducendo il seminario di presentazione del Rapporto che nasce da una collaborazione tra Provincia e Comune di Modena, i Comuni capidistretto, Prefettura, Questura, Ufficio scolastico provinciale, Inail e Aziende sanitarie.

«Uno degli obiettivi del Rapporto – ha aggiunto Galli – è quello di comprendere come gli stranieri, alcuni ormai nati e cresciuti a Modena, vivono nella nostra provincia, accedono ed usufruiscono dei servizi locali. Ciò senza mai sottostimare quanto questi lavoratori contribuiscono al miglioramento del sistema occupazionale e di welfare locale, anche in termini di contribuzioni e fiscalità». Accanto all’approfondimento sulla scuola, infatti, sono analizzati gli aspetti economici del fenomeno immigrazione e quelli legati al mercato del lavoro sottolineando come il gettito fiscale attribuito agli stranieri residenti a Modena sia stimabile in 70 milioni di euro, mentre i contributi all’Inps ammontano a oltre 50 milioni all’anno. Otto lavoratori stranieri su dieci sono dipendenti e nel 2009 erano circa 53 mila,un quinto del totale. La crisi economica ha bruciato nel corso dell’anno circa 7.600 posti di lavoro dipendente, un migliaio dei quali di stranieri. La partecipazione degli immigrati al mercato del lavoro rimane comunque particolarmente elevata con due terzi degli stranieri occupati e con un età che, per il 64 per cento del totale, è inferiore ai 39 anni.

“A SCUOLA SEMPRE PIÙ INTEGRATI” – ALLE SUPERIORI LA METÀ SCEGLIE IL PROFESSIONALE

Sono circa 12 mila, pari al 14,5 per cento del totale, gli studenti stranieri che lo scorso anno scolastico erano iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Modena: il 16,4 per cento frequenta le primarie, il 16 per cento le medie e l’11,5 per cento le superiori, un’incidenza più contenuta ma che progressivamente converge verso i valori delle presenze nella scuola dell’obbligo e che, come affermano gli esperti dell’Osservatorio sull’immigrazione della Provincia di Modena, «può essere interpretata come un indicatore di integrazione per le giovani generazioni straniere». Iscrivendosi alla scuola superiore gli adolescenti stranieri si concentrano negli indirizzi di studio immediatamente professionalizzanti e in quelli tecnici: gli istituti professionali sono infatti la scelta del 48 per cento dei giovani stranieri mentre il 31 per cento sceglie i tecnici.

Sono complessivamente 21.300 gli stranieri tra zero e 18 anni che risiedono in provincia di Modena secondo i dati rilevati dall’Osservatorio al 1 gennaio 2010, con un’utenza potenziale di popolazione straniera per tutti gli ordini di scuola, dal nido alle superiori, pari al 16,7 per cento del totale.

L’andamento è decrescente e inizia dal 24,3 per cento dei bambini stranieri in età prescolare, scende al 16,2 per la fascia della scuola elementare e si ferma a circa il 14 per cento del totale sia per le medie che per le superiori.

In valori assoluti, sono quasi 5.200 i bambini da zero a due anni residenti nel modenese e 4.170 quelli nella fascia della scuola d’infanzia (da 3 a 5 anni). Arrivano a 5.200 i bambini dai 6 ai 10 anni mentre sono 2.500 i ragazzi nella fascia da 11 a 13 anni e poco più di 4.200 quelli dai 14 ai 18 anni.