Una nuova casa di Casa di Accoglienza intitolata a “Madre Teresa di Calcutta” destinata a famigliari di malati e malati post-trapiantati e immunodepressi situata in via Trento Trieste 87 viene inaugurata sabato 6 novembre con una cerimonia che si terrà all’Auditorium “Giorgio Fini” (Via Bellinzona 27) a Modena a partire dalle ore 10.00, onorata dalla presenza di Sua Eccellenza Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena e Nonantola.
La Casa di Accoglienza è stata voluta dall’Associazione Cilla Emilia Romagna e realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena col patrocinio dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e della Regione Emilia Romagna, per accogliere i malati con i loro famigliari accompagnatori, provenienti da fuori provincia, in cura presso gli ospedali cittadini.
La Casa di accoglienza copre un’area di circa 105 mq ripartita in tre camere doppie ciascuna col proprio bagno. Può ospitare fino a 6 persone. La struttura è stata progettata e realizzata per venire incontro alle esigenze particolari di malati post-trapiantati o immunodepressi e, comunque, per quelle persone per le quali i tempi di permanenza a Modena per le cure si collocano in un arco di tempo medio-lungo. Gli ospiti avranno a disposizione una cucina con soggiorno ed un locale lavanderia. I volontari dell’Associazione garantiranno una presenza quotidiana nella casa per portare conforto e per condividere con gli ospiti il doloroso periodo della malattia propria o di un proprio caro. Per accedervi è sufficiente dimostrare di non essere residenti a Modena e di essere un paziente (o un accompagnatore) di una struttura sanitaria modenese attraverso il certificato di ricovero.
“L’Associazione Cilla – spiega Paolo Gianferrari, Presidente dell’Associazione Cilla Emilia Romagna – è presente a Modena da oltre 10 anni e la Casa “Madre Teresa di Calcutta” va ad aggiungersi alle altre 2 Case di accoglienza dell’Associazione già operanti nell’immobile in Viale Trento e Trieste 87. L’attività dell’Associazione è corrisposta a titolo gratuito ed agli ospiti viene proposto, secondo le proprie possibilità, di versare un libero contributo per la copertura dei costi vivi di gestione della casa (affitti, utenze, pulizie, ecc.). Nella città di Modena transitano, per motivi sanitari, annualmente circa 7.200 persone provenienti da fuori provincia, secondo i dati del 2008. Nel 2009 le nostre due strutture già funzionanti, hanno ospitato 704 persone per 3.410 pernottamenti. Il male dell’uomo moderno non è il cancro, disse proprio Madre Teresa all’ONU, ma la solitudine. Cilla vuole aiutare i pazienti a sentirsi meno soli”.
“L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena – ha spiegato Maurizio Pirazzoli, direttore amministrativo del Policlinico di Modena – attrae ogni anno molti pazienti da fuori città, richiamati soprattutto dalla fornitura di quelle prestazioni sanitarie ed assistenziali di cui l’Azienda è Centro di riferimento a livello regionale: la terapia intensiva neonatale, il trapianto di organi (rene e fegato), l’attività di emodinamica diagnostica ed interventiva, la genetica molecolare –oncologica e la chirurgia della mano. Nel 2009 il 77,8% dei ricoveri ha riguardato pazienti della nostra Provincia, mentre l’8,1% degli assistiti era proveniente da altre province della Regione Emilia Romagna e ben il 12,6 % da altre Regioni, cui va aggiunto un 1,5% di pazienti non italiani. Tra le funzioni Hub (centro di riferimento), Chirurgia dei Trapianti e Chirurgia della mano hanno nel 2009 trattato oltre il 60% di pazienti extra regionali. Questi dati che sono oltremodo positivi sul fronte della performance, pongono seri problemi logistici per quel 14,1% di pazienti non residenti in Emilia Romagna, come nel caso dei pazienti trapiantati, di quelli che necessitano di lunghe permanenze in città per sottoporsi a controlli e medicazioni. Per questo motivo troviamo che l’iniziativa dell’Associazione Cilla sia davvero meritevole, in quanto va ad integrarsi in maniera complementare con le attività assistenziali garantite dalle strutture pubbliche, migliorando sensibilmente il livello delle prestazioni che un territorio come quello modenese riesce ad offrire agli utenti”.
L’Associazione Cilla Onlus nasce nel 1981 per iniziativa del dottor Rino Galeazzi, padre di Maria Letizia, detta appunto Cilla, morta tragicamente a quindici anni in un incidente stradale nel 1976. Tre anni più tardi una giovane di Asti, che doveva recarsi a Parigi per un grave problema di salute, venne aiutata proprio dal dott. Galeazzi che organizzò una raccolta fondi e accompagnò personalmente la donna. Galeazzi poté così toccare con mano le difficoltà logistiche, economiche e di comunicazione con i sanitari in cui s’imbatte chi è costretto a questi trasferimenti per motivi di salute e decide di dare vita a Cilla Onlus che è oggi presente in Italia con 25 case di accoglienza ed assiste ogni anno più di 10.000 persone.