Averlo riverniciato con un altro colore e avergli apposto una targhetta con i dati identificativi di un muletto ‘pulito’, in disuso in uno stabilimento ceramico di Formigine, non sono bastati per impedire ai carabinieri di Castellarano di scoprire l’ illecita provenienza del mezzo parcheggiato nel capannone di un meccanico di Bibbiano. Quest’ultimo ha giustificato il possesso del mezzo nella sua officina con il fatto che aveva eseguito riparazioni per conto di uno sconosciuto cliente che non era poi passato a ritirarlo: riparazioni che non è stato però in grado di documentare anche con la semplice esibizione, ad esempio, di fatture dei pezzi di ricambio sostituiti. L’uomo, 55 anni, è stato denunciato per ricettazione e il mezzo, del valore di 12.000 euro, restituito al derubato, un autotrasportatore di Castellarano che ne aveva denunciato il furto ai militari.
Altra denuncia per ricettazione a Reggio Emilia, dove i Carabinieri dell’Aliquota operativa hanno bloccato nei pressi della Villetta Svizzera, zona frequentata da tossicodipendenti, un 46enne con numerosi cd, dvd e riviste, per un valore di alcune centinaia di euro, refurtiva di un colpo compiuto in un’edicola del centro storico.
A San Martino in Rio sono stati invece denunciati due pregiudicati nomadi di 25 e 27 anni, residenti nel Reggiano: erano a bordo di un furgone sul quale i militari hanno trovato strumenti da scasso e grimaldelli, ma anche arnesi specifici per l’apertura di robuste casseforti. Dovranno rispondere di possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso.
Un cagliaritano di 26 anni, fermato per un controllo stradale a Rubiera, è stato trovato invece in possesso di un coltello a serramatico lungo oltre 18 centimetri e denunciato per porto abusivo di armi.
Numerosi, nel fine settimana, anche i controlli dei carabinieri per contrastare la criminalità nei quartieri cittadini, con blitz nei casolari abbandonati: un centinaio di persone, tra cui diversi pregiudicati, sono state controllate e un clandestino nigeriano di 26 anni è stato arrestato per non aver ottemperato all’intimazione a lasciare il territorio nazionale.