I rifiuti speciali e industriali prodotti a Modena sono 1.800mila ton. all’anno, lo dice l’Assessore all’ambiente del Comune di Modena Simona Arletti, e fra questi vi sono anche i rifiuti “ospedalieri”. L’Assessore sostiene anche che “i rifiuti industriali sono come quelli urbani”, e che “è nostro interesse fare in modo che le imprese trovino risposta a Modena”.

Teoria su cui aprire un ragionamento, ma la risposta non può certo essere l’inceneritore. Perché teorizzare che dobbiamo smaltire tutto a Modena, e senza discariche, vuol dire teorizzare che servono inceneritori per 2 milioni di tonnellate (1.800.000 per i rifiuti industriali + circa 200.000 per i rifiuti solidi urbani). Cioè l’assessore Arletti afferma che occorrerebbero non 1 ma ben 10 inceneritori solo per Modena!!!

La risposta corretta sta invece nell’individuazione di azioni efficienti per il recupero, il riciclo e il riutilizzo di questi rifiuti. Peccato che di questo gli amministratori non ne parlino mai.

L’Assessore è quindi disinformato e il tema, in realtà, è un altro: ai rifiuti speciali, che non sono oggetto di pianificazione come i Rifiuti Solidi Urbani, deve provvedere a sue spese chi li produce. Non deve farsene carico la collettività – con il rapido esaurimento delle discariche pubbliche o con le emissioni dell’inceneritore.

La richiesta di HERA quindi -, alla quale il Comune di Modena acconsente – di incenerire i rifiuti industriali non risponde ad un interesse pubblico generale, ma serve solo a far fruttare un impianto già sovradimensionato, e che ora si vorrebbe ulteriormente potenziare col rifacimento della terza linea.

L’accordo che fu sottoscritto fra le forze politiche di maggioranza nella precedente legislatura prevedeva lo smaltimento nell’inceneritore solamente di 30.000 ton di rifiuti industriali (quota ritenuta più che sufficiente per smaltire anche i rifiuti ospedalieri modenesi). Questa era una garanzia affinché il potenziamento dell’inceneritore servisse esclusivamente ai comuni modenesi, e non a lucrare sul business dello smaltimento dei rifiuti industriali. Garanzia che oggi Comune e Provincia iniziano a smantellare, per rispondere al desiderio di HERA di fare di Modena il principale inceneritore della Regione.

D’altronde bastava già allora consultare il sito ufficiale di HERA (nella sezione in Inglese ovviamente!): giustificato ed autorizzato l’inceneritore, ufficialmente per le esigenze dei cittadini (i Rifiuti solidi urbani), tutto era pronto per gli “special waste”, i rifiuti speciali e industriali.

Bastava aspettare che i cittadini modenesi si dimenticassero degli accordi presi 2 anni fa.

Fortunatamente sembra non stia andando così.

(Stefano Lugli, Segretario PRC-Federazione della Sinistra Modena)