Dal primo ottobre è scattato il nuovo sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti agricoli. “Con i recenti provvedimenti governativi viene introdotto quindi un sistema, denominato Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), che rischia nuovamente di modificare le condizioni di conferimento dei rifiuti con conseguenti nuovi oneri sia economici che burocratici”.

Lo segnala la Cia Emilia Romagna sottolineando che il problema dei rifiuti prodotti nell’esercizio dell’attività agricola è rilevante, considerati gli impatti negativi che possono causare sull’ambiente, se non correttamente smaltiti, “ma gli adempimenti burocratici amministrativi che il produttore deve rispettare sono onerosi e complicati”, chiosa la Cia.

“La Cia – interviene Antonio Dosi, presidente della Cia Emilia Romagna – negli anni si è impegnata su tutto il territorio regionale per costruire accordi di programma utili a semplificare le modalità di conferimento dei rifiuti ed evitare inutili e costosi adempimenti burocratici amministrativi e i risultati raggiunti nella nostra regione sono più che positivi. Gli agricoltori hanno infatti piena consapevolezza dell’importanza che ha il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti dall’attività agricola, siano speciali pericolosi che non pericolosi. Con i prossimi provvedimenti, in questi giorni in discussione, rischiamo però nuovamente di modificare le condizioni di conferimento”.

Le norme attualmente presenti nel decreto Sistri prevedono che gli agricoltori che “…trasportano e conferiscono i propri rifiuti pericolosi in modo occasionale e saltuario per quantitativi che non eccedono i trenta chilogrammi o litri …” sono esonerati dall’iscrizione al sistema. “Questo perché si è voluto esonerare tanti piccoli/medi produttori – aggiunge Dosi – e perché gli accordi di programma in vigore garantiscono sia la tracciabilità dei rifiuti che, questa la cosa più importante, il corretto smaltimento degli stessi.

Ora invece il Ministero dell’ambiente, in sede di recepimento della nuova direttiva comunitaria sui rifiuti, vuole estendere a tutti gli agricoltori l’obbligo di iscrizione, vanificando l’esperienza positiva degli accordi di programma e caricando di oneri burocratici e economici le aziende agricole, piccole o grandi che siano”. A questa proposta la Cia si è fortemente opposta in tutte le sedi. “ In un periodo dove tutti parlano di semplificazione e eccessiva burocrazia – conclude Dosi – ci pare quanto mai necessario evitare di crearne della nuova: speriamo che almeno in questa occasione ci sia coerenza tra quello che si dice e quello che si fa”.