Istoreco e l’Istituto storico della Resistenza in Toscana (Isrt) – con il patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e in collaborazione con Insmli e Sissco – hanno organizzato la Seconda giornata di studio sul tema «Violenza Politica e Lotta Armata negli anni Settanta» che si terrà a Reggio nell’Emilia il 21-22 ottobre 2010. La prima parte si è svolta a Firenze il 27 e 28 maggio scorsi.
Il seminario – di fronte al dilagare di memorie rielaborate e di cronache politicizzate – si pone, innanzi tutto, l’obiettivo ambizioso di fare il punto sullo stato degli studi storici, cercando di fissare alcuni temi di rilievo e prospettive di lettura ma, soprattutto, intende riflettere sulle questioni di metodo che caratterizzano e qualificano l’approccio storiografico.
Le due giornate di studio raccolgono, infatti, una quindicina di studiosi, provenienti dall’Italia e dall’estero e propongono temi quali “Lo spontaneismo armato: un’autonoma via rivoluzionaria nei gruppi dell’estrema destra italiana”; “La breve marcia verso la militarizzazione in Lotta Continua”; “Il movimento operaio ‘ufficiale’ di fronte alla violenza. Dal diniego di realtà alla mobilitazione contro il terrorismo”; “Aldo Moro di fronte ai terrorismi e alle trame eversive”; “Un caso di estremismo politico europeo: il percorso del gruppo danese Blekinggadebanden”; “Crisi e smantellamento della colonna ‘Walter Alasia’ delle Brigate rosse” ecc.
Temi che saranno discussi con alcuni tra i più autorevoli conoscitori del tema in questione, fra cui Alberto Melloni, Angelo Ventrone, Alberto De Bernardi e altri.
Se le giornate fiorentine hanno posto l’accento sui perché nella mobilitazione socio-politica dei “lunghi anni Settanta” (la cui definizione come “anni di piombo” è senza dubbio riduttiva) abbiano trovato ragion d’essere e possibilità di sviluppo formazioni e gruppi che fecero della violenza sistematica e organizzata la modalità principale di lotta politica – le due giornate seminariali reggiane intendono riprendere e ampliare i temi di quell’incontro, in una prospettiva comparata (rispetto ad altre realtà nazionali o a pratiche di lotta armata di diverso orientamento politico-ideologico), per capire l’eco che quei fenomeni ebbero nella società civile e la risposta delle istituzioni, nonché le ragioni del loro declino. È, quindi, un appuntamento importante per la nostra città, la cui tormentata vicenda negli anni Settanta, troppo spesso ridotta a leggenda nera, potrà trovare in queste giornate seminariali un’adeguata contestualizzazione, nuovi motivi di riflessione e ulteriori spunti di ricerca. Ed è significativo, in questo senso, che le Amministrazioni locali abbiano sostenuto l’iniziativa e che l’Università di Modena e Reggio abbia deciso di ospitarla e di prendervi parte con alcuni autorevoli docenti.