I carabinieri della compagnia di Carpi proseguono le attività di contrasto alle assunzioni irregolari nella Bassa e nelle Terre d’Argine, tanto da aver sospeso nelle ultime 36 ore ben cinque attività per l’impiego di manodopera non regolarmente assunta per oltre il 20% dei lavoratori.
Nel mirino dei militari, coadiuvati nei blitz dai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Modena, a San Felice sul Panaro, Mirandola e Novi di Modena, non solo aziende tessili cinesi ma anche attività economiche italiane. Durante i controlli è stata trovata una clandestina di nazionalità cinese, G.J. di 35 anni, gravata da provvedimento di espulsione e quindi arrestata. In particolare, la donna era già stata arrestata alcuni mesi fa per lo stesso reato e benchè munita di un nuovo ordine di espulsione a giugno di quest’anno, aveva proseguito la sua permanenza sul territorio nazionale. La clandestina è stata sorpresa in un laboratorio tessile di Novi di Modena, la cui titolare C.B., cinopopolare di anni 39, è stata denunciata all’autorità giudiziaria per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’arrestata è stata giudicata per direttissima, condannata a 5 mesi di reclusione e rimessa in libertà con nuovo ordine di espulsione.
Sempre a Novi di Modena sono state sospese altre due attività tessili per l’impiego di lavoratori non regolarmente assunti, per oltre il 20%, con contravvenzioni per un ammontare di circa 10.000 euro.
A Camposanto i carabinieri di San Felice sul Panaro, coadiuvati da qulli dell’Ispettorato del lavoro, hanno sospeso una ditta di lavoro interinale con sede a Legnago (VR) perché ha assunto irregolarmente alcune persone presso una fabbrica italiana operante nella zona industriale della stessa Camposanto.
A San Felice sul Panaro, nei guai è finito anche un privato cittadino per aver assunto in maniera irregolare una badante rumena ed è stato contravvenzionato per una multa di 16.000 euro.
A Mirandola, invece, i carabinieri hanno eseguito controlli su alcuni forni per accertare la regolarità dei processi di panificazione e durante tali accertamenti è emerso che due forni su tre controllati hanno assunto personale in nero. Tali attività commerciali, entrambe italiane, sono state sospese e contravvenzionate per oltre 8.000 euro ciascuna.
In totale sono stati trovati 15 lavoratori in nero ed elevate contravvenzioni per oltre 50.000 euro.
Dall’inizio dell’anno, i carabinieri della Compagnia di Carpi, con servizi finalizzati al contrasto delle assunzioni irregolari (finalizzate all’abbattimento dei costi e quindi alla violazione dei principi basilari della concorrenza leale) hanno sospeso 25 attività imprenditoriali e commerciali, accertate un centinaio di assunzioni irregolari, arestate 10 persone per inottemperanza ad ordini di espulsioni e denunciati 20 clandestini. Le sanzioni amministrative elevate alle aziende superano i 150.000 euro.