Lunedì 4 ottobre sarà la Giornata internazionale dell’Inquilino designata dalle Nazioni Unite come occasione per riflettere sullo stato delle nostre città e il diritto fondamentale di tutti ad un alloggio adeguato, in un mondo urbano sostenibile che mitighi diseguaglianze e disparità e preveda una casa dignitosa per tutti.

Il diritto alla casa viene citato, oltre che dall’Onu, anche in numerosi trattati internazionali e in numerose Costituzioni nazionali, compresa quella italiana. Nonostante questo il diritto alla casa è sempre più violato e si prevede che in questi anni di crisi economica il fabbisogno non soddisfatto di alloggi per l’affitto si aggraverà.

Il Sunia di Modena ribadisce la necessità di politiche nazionali che sostengano la dotazione di abitazioni in affitto a canoni accessibili come condizione necessaria alla coesione sociale e come risposta ad un diritto primario delle persone.

La realtà delle nostre città, e anche di Modena, registra una divaricazione crescente tra il livello dell’offerta di alloggi e la capacità della domanda e questo è dimostrato dall’andamento crescente degli sfratti.

A Modena gli sfratti nei primi 6 mesi del 2010 sono già a quota 1.695 e se questo trend viene confermato si andrà a fine 2010 al raddoppio degli sfratti rispetto all’anno scorso (nel 2009 sono stati complessivamente 1.467).

Il Sunia ribadisce che il problema degli sfratti sta diventando una vera e propria emergenza sociale e pertanto va affrontata con strumenti straordinari, quali l’intervento del Prefetto per sospendere l’esecutività degli sfratti, tenendo in considerazione che la crisi economica non è ancora finita (anche se qualcuno nega l’evidenza) e tante famiglie vivono con redditi dimezzati o addirittura azzerati e sempre più si trovano nella condizione di “morosità incolpevole”.

Occorre che le forze politiche della nostra provincia, le associazioni economiche e sindacali si confrontino per mettere in atto urgentemente tutte le azioni concrete per non lasciare da sole le famiglie che hanno perso il lavoro e che di conseguenza si ritrovano in un’emergenza abitativa.

(Sunia Modena)