Il sito web di Legambiente Turismo si apre oggi con una notizia sulla caccia che riguarda le lamentele dei cinghialai per il protrarsi della stagione turistica. Come ogni anno, all’apertura della caccia, in quasi tutte le aree dense di cacciatori, (Toscana, Romagna, Umbria, Marche e Alto Lazio, sono all’ordine del giorno battibecchi tra cacciatori e agricoltori che difendono i frutti ancora pendenti, residenti che si lamentano per i pallini sui tetti o nel pollaio; turisti che si trovano in mezzo agli spari. Come scrive www.greenreport.it un caso a sè – ma non troppo – è l’Elba dove il Parco ha eliminato in due anni più di 1500 “cinghiali” (specie un tempo assente nell’isola). In seguito all’importazione di capi che assomigliano più ai maiali che ai cinghiali anche l’Elba è diventata terra di scorribande e circuiti che ricorrono persino a sagre e feste per smaltire quantità di carne che giace nei freezer. Ma ecco che – alla faccia degli sforzi per allungare una stagione turistica un po’ difficile – i “cinghialai” tramite un loro giornale – “Il cinghiale” appunto – lamentano l’eccesso di turisti e persone senza fucile. “Come si fa a cacciare tranquilli in queste condizioni?” Evidentemente per questi tutto dovrebbe fermarsi appena inizia l’attività venatoria: basta con gente che si affaccia alle finestre, turisti che passano per le strade sterrate, cicloturisti, escursionisti ecc. Altre notizie sul sito della maggiore etichetta ecologica italiana per strutture ricettive e turistiche riguardano le segnalazioni riferite ai disagi delle persone con disabilità permaneneti e temporanee alle prese con mezzi di trasporto sia in città che fuori. Una cronaca di queste disavventure di una disabile temporanea (una mamma con bambina) arriva dalla città di Ferrara una delle città d’arte più frequentate che l’UNESCO riconosce come “patrimonio dell’umanità” ma che, pur all’avanguardia per molte cose, ha ancora molta strada da fare inm questo campo.