“Il restyling del terzo piano dell’ospedale di Castelfranco Emilia si è ridotto a poco più di una ritinteggiata alle pareti, abbellite da alcuni quadri e TV lcd, con gli amministratori in parata ed un solo ed unico interesse: coprire il reale smantellamento al quale l’ospedale è stato condannato. Con la cerimonia di presentazione dei lavori al reparto di medicina e con tanti bei discorsi, si è voluta nascondere la verità di un ospedale che la realtà mostra essere abbandonato e per tanti aspetti già fatiscente”.
“Per nascondere la chiusura del pronto soccorso, il collasso dei tempi di attesa, il taglio dei posti letto nei reparti, gli amministratori hanno spacciato come obiettivo tanto importante quanto fumoso l‘umanizzazione dei reparti. Per caso fino ad ieri l’ospedale non era abbastanza umano? Vogliono farci credere che di fronte ad un ospedale che perde pezzi la priorità deve essere l‘umanizzazione? E’ inutile parlare di umanizzazione dei reparti quando gli stessi reparti rischiano di scomparire. Gli operatori dell’ospedale, che nonostante i tagli dell’Ausl continuano a svolgere con dedizione il loro lavoro, non hanno certo bisogno della lezione di ‘umanità’ svolta dal Presidente della Provincia, per lavorare meglio, bensì di sentirsi dire che verrà assunto il personale che manca, che i posti letto non verranno ridotti, e che il presidio territoriale da sempre svolto, anche sotto il profilo dell’emergenza urgenza dell’ospedale di Castelfranco, non sparisca, come invece sta succedendo. Invece, così come fatto due mesi fa nell’incontro sul Pal, anche l’altro ieri il Presidente della provincia non ha dato alcuna garanzia sul futuro dell’ospedale, parlando di solo di umanizzazione e ribadendo semmai l’obiettivo di concentrare servizi e risorse verso l’ospedale di Baggiovara. Nessuna parola né sul pronto soccorso, di cui ormai è rimasto solo il simulacro diurno, e nessuna garanzia sul futuro dei reparti2.
(Rosanna Righini, PDL Castelfranco)