«Ci ha lasciato un artista e un maestro, oltre che un autentico protagonista della scena culturale modenese del dopoguerra, nonostante si fosse da decenni trasferito a Parma». E’ il ricordo di Elena Malaguti, assessore alla Cultura della Provincia di Modena, a commento della scomparsa di Claudio Spattini, pittore modenese che si è spento nei giorni scorsi a Parma dove viveva da tempo.
Malaguti ricorda anche gli stretti legami tra l’artista e la Provincia di Modena culminati nel 2001 con una mostra antologica nella chiesa di S.Paolo, mentre nella Raccolta d’arte della Provincia sono presenti diverse opere, frutto di donazioni dell’artista stesso e di acquisizioni dell’ente.
Il percorso artistico di Claudio Spattini, nato a Modena nel 1922, prende il via con gli studi all’istituto d’arte Venturi di Modena, completati, dopo la prigionia in Germania, all’Accademia di Bologna seguendo i corsi di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi.
Nel 1946 espone nella mostra nazionale d’arte contemporanea allestita nel Palazzo Ducale di Modena; in questa occasione incontra Enzo Trevisi al quale lo legherà una profonda amicizia durata tutta la vita.
Con Trevisi e Mario Venturelli, diventa protagonista del circolo “Amici dell’arte” e delle iniziative che gravitavano, nell’immediato dopoguerra, intorno alla Saletta del caffè Nazionale sotto il portico del Collegio S.Carlo a Modena.
Nel 1954 Spattini si trasferisce a Parma per insegnare disegno, dove incontra Mario Mattioli, altro celebre artista nato a Modena e parmense d’adozione. Mantiene nel tempo intesi legami con Modena esponendo nel 1963 alla galleria Le Mura e nel 1967 alla galleria La Sfera con Venturelli e Trevisi.
Nel 1996, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’istituto Venturi, Spattini espone a Modena in una mostra omaggio ancora insieme a Trevisi e Venturelli.