La nostra Amministrazione con in testa il Sindaco è molto interessata ad applicare a livello locale il quoziente familiare e sulla falsa riga del Comune di Parma vogliamo porre al centro delle nostre politiche sociali la famiglia e la dignità delle persone, iniziando anche da questo strumento di equità fiscale.

Passare al quoziente familiare è uno dei traguardi che vogliamo raggiungere per sostenere concretamente le famiglie come soggetti attivi dell’assistenza sociale, con l’obbiettivo di valorizzare la famiglia in quanto capitale umano e sociale di ogni comunità, ed è per questo che il nostro Comune ha aderito al Network nazionale sui quozienti familiari.

Il nostro obbiettivo sarà introdurre il quoziente familiare, in forma sperimentale, entro i primi mesi del 2011, in un primo tempo solo su i servizi educativi poi successivamente anche per i servizi sociali e socio-sanitari.

Il quoziente familiare è uno strumento di misura dello stato di salute socio-economico delle famiglie, prende in esame i componenti, il numero di figli (ogni figlio riduce la capacità contributiva del 25%) eventuali affidamenti, la condizione lavorativa dei genitori, i parenti a carico, le persone disabili.

A tutte queste variabili si assegna un punteggio che sommato fornirà appunto la situazione della singola famiglia presa in esame, quanto maggiore sarà il peso accumulato, maggiore sarà lo sconto sulla tariffa.

I singoli punteggi di riferimento sono comunque più “pesanti” di quelli previsti dal parametro nazionale standard Isee, ad esempio, quanto saranno più numerosi i componenti (i figli naturali o affidati, ecc.) tanto più questi incideranno sul dato finale.

Si tratta dell’introduzione per determinare tutti i servizi offerti dal Comune di Sassuolo, tramite un nuovo sistema di misurazione dello stato familiare che valuta la situazione “caso per caso” eliminando iniquità tipica dei vecchi scaglioni Isee. Le famiglie potranno avere sconti ed agevolazioni sulle tariffe e un diverso modo di accesso ai servizi forniti dal Comune: nidi, asili, servizi socio assistenziali, tassa sulla raccolta dei rifiuti.

Dunque si dovrebbe creare un sistema di tariffe comunali a favore dei cittadini e delle famiglie che più hanno bisogno del sostegno pubblico, andando a premiare le famiglie numerose e quelle con anziani in cura.

Entro i primi mesi del 2011 introdurremo il quoziente familiare in forma sperimentale, in un primo tempo solo su alcuni servizi educativi, poi successivamente anche per i servizi sociali e socio sanitari.

Infine, siccome crediamo che la povertà in Italia spesso è legata al numero di figli e che la vera questione sociale sia la famiglia, passare al quoziente è un’altra tappa del passaggio dalla politica dei sussidi a quella del sostegno concreto alle famiglie come soggetti attivi dell’assistenza sociale. La sfida è quella di elaborare un fisco a misura di famiglia e di rispondere alle esigenze dei cittadini in un periodo in cui le richieste per i servizi comunali sono sempre in aumento.

Giorgio Barbieri Assessore ai Servizi Sociali