Francesco Miraglia, legale di Massimiliano Camparini e Gilda Fontana, i genitori di Anna Giulia, che avevano ‘sottratto’ la bimba dalla casa di accoglienza dove si trovava, scrive al ministro della Giustizia Angelino Alfano, sostenendo che è necessario “intervenire immediatamente affinché per colpa di una mala giustizia, probabilmente la vita di una bambina di 5 anni rimarrà segnata per tutta la vita”.
Il testo della lettera dell’Avv. Francesco Miraglia
Gentile Ministro ALFANO, quale Ministro anche della giustizia minorile, in qualità di avvocato di fiducia dei genitori di Anna Giulia, sento il dovere di rivolgermi direttamente a Lei pubblicamente. Lo spaccato che emerge al lato della vicenda della piccola Anna Giulia “sottratta” dai propri genitori è sicuramente uno spaccato di disumanità che ha dimostrato che la giustizia minorile fa acqua da tutte le parti e soprattutto che il concetto di famiglia è completamente stravolto e la tutela dell’infanzia risponde a questo o quell’interesse.
Avvocati,
che si improvvisano psicopedagogisti, impartendo lezioni di bigenitorialità disquisendo su ”l’io voglio e l’io debbo” pur di alimentare; questo o quel “mercato”, o master di Telefoni di questo o quel colore.
Avvocati,
che di fatto hanno sostenuto l’affido di Anna Giulia di 5 anni, ad una nonna di 67 anni con un marito invalido e già bocciata e ritenuta inadeguata dal servizio sociale di Reggio Emilia referente del caso.
Avvocatesse,
che per avere qualche “riscontro” in più si improvvisano tutrice-matringna di una bambina rapita da una mala giustizia minorile ai suoi genitori.
Strutture di accoglienza,
non meglio definite, mal funzionanti e operatori professionalmente poco preparati alle esigenze dei bambini, in cui vengono alla luce addirittura violenze fisiche e psicologiche sulle quali il Ministro della Famiglia e la Magistratura Minorile non possono e non devono fare alla stessa maniera delle tre scimmiette della garzanti: non vedo, non sento, non parlo.
Non finiremo mai di ringraziare Massimiliano e Gilda per aver fornito all’opinione pubblica, nonostante un gesto non condivisibile, la possibilità di far conoscere un mondo parallelo alla famiglia fatto da interessi, business e carriere che alimentano un vero e proprio mercato dell’assistenza con il benestare delle istituzioni preposte.
Ho appena incontrato Gilda e Massimiliano rispettivamente detenuti cautelarmente nel carcere di Livorno e Massa. Gli stessi detenuti che convivono con loro si sono sentiti in dovere di scrivere al Presidente del TM di Bologna, al Ministro Alfano e al Ministro Giovanardi per spiegare che i loro reati non hanno nulla a che vedere con quelli di questi due genitori.
Loro dentro e i delinquenti fuori!
L’ordinanza del GIP di Massa è una vera è propria bugia psicologica, pedagogica e soprattutto giudiziaria. Eppure per vari interessi viene sostenuta da questo o quell’avvocato, da questa o quella istituzione.
Ciò nonostante, oltre a Gilda e Massimiliano, sento il bisogno pubblicamente di ringraziare l’avv. M. Scarpati per avermi offerto attraverso un suo ultimo intervento la possibilità di usare alcuni suoi concetti per il Tribunale della Libertà.
Infatti l’avv. Scarpati ha sostenuto che: ”Sono convinto, sottolinea Scarpati – diversamente dal GIP – che la bambina sia contenta di stare con i propri genitori come mostrano le foto fornite da Miraglia.”
Informo, però, in riferimento alle foto, che il GIP di Massa, non si è sentito in dovere di prenderle in considerazione, in quanto, ha sostenuto lo stesso, le foto riguardano una fase immediatamente successiva alla sottrazione.
Come dire se c’è stato sequestro c’è stato per tre, quattro o al massimo cinque minuti per il tempo successivo; 11 giorni, 23 ore e 55 minuti la bambina era non era “sequestrata” e soprattutto era contenta di stare con i propri genitori.
La cosa più grave, però, che a distanza di quasi una settimana il Presidente del Tribunale per i minori di Bologna nulla ha disposto sulla richiesta urgente di una valutazione psicologica della bambina su quanto accaduto, nulla ha disposto sulla richiesta di rivalutare la collocazione della piccola Anna Giulia come richiesto immediatamente da questo difensore e dai suoi consulenti.
Tutto ciò perché il Tribunale “è in ferie”? O si cerca di allontanare il sospetto della verifica e della verità di come Anna Giulia ha vissuto, vive e sta vivendo con le suore del Centro?
Il silenzio delle istituzioni preposte in questa vicenda è davvero imbarazzante, come è possibile sottovalutare la salute psicofisica di Anna Giulia di 5 anni proprio da quelle istituzioni preposte alla tutela dei diritti dell’infanzia e che dovrebbero salvaguardare l’infanzia violata?
Tutto ciò mi spinge a rivolgere un accorato appello a Lei – Ministro Alfano – in nome e per contro della piccola Anna Giulia di intervenire.
Bisogna leggere le carte di questa triste vicenda, intervenire immediatamente affinché per colpa di una mala giustizia, probabilmente la vita di una bambina di 5 anni rimarrà segnata per tutta la vita.
Non si abbia paura a fini elettorali di aprire il coperchio di questo o quel centro legati all’assistenza, altrimenti una convinzione inquietante ci assale: farsi giustizia da se è il male minore?
Intervenire in tal senso è un dovere delle istituzioni e un diritto per i bambini senza voce, senza potere contrattuale.
Avv. Francesco Miraglia