A tre settimane dall’avvio dei saldi estivi Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena, traccia un primo bilancio dall’andamento delle vendite attraverso Congiuntura Flash, un collaudato strumento di indagine del centro studi Iscom Group.

La stagione sottotono, svela l’indagine, non trova nei saldi un reale recupero. Circa due terzi delle aziende intervistate (66%) giudica l’andamento delle vendite peggiore dello scorso anno, solo un terzo ritiene invece le vendite stazionarie o in aumento. Sempre di più gli operatori che, accanto alla crisi economica, vedono nel proliferare degli outlet (40% circa) e alla mutata percezione del rapporto qualità/prezzo da parte del consumatore, le cause del poco soddisfacente andamento dei saldi.

Ma non è tutto qui – dichiara il Presidente della Federazione Moda Italia Confcommercio di Modena, Paolo Ivassich – un ripensamento sui saldi è necessario, a questo proposito abbiamo già avuto un incontro con l’Assessore Regionale. In sostanza non è possibile iniziare i saldi di fine stagione la prima settimana di luglio: a luglio la stagione estiva è appena cominciata e non ha senso svendere i prodotti nel momento in cui la domanda aumenta.

È una contraddizione che svilisce la capacità delle piccole aziende del settore di essere innovative nelle scelte di assortimento e di servizio al cliente, pre e post vendita.

In realtà, va recuperato il ruolo del commerciante come depositario di un know-how legato alla comprensione dei fabbisogni del cliente e al soddisfacimento delle sue esigenze di gusto e qualità. Occorre pure riconoscere la veste sociale del commercio tradizionale, anche ricorrendo a sgravi fiscali che ne favoriscano la presenza nei centri storici e nei piccoli comuni.

Anche per questo – conclude il Presidente della Federazione Moda Italia Confcommercio di Modena, Paolo Ivassich – siamo per una regolamentazione chiara, sul tema delle vendite promozionali e dei saldi di fine stagione: è necessario recuperarne il ruolo quale strumento destinato ad abbassare le giacenze di magazzino e l’invenduto, svincolandosi da una logica di corsa dei prezzi verso il basso che finisce per non fare l’interesse né delle distribuzione né del consumatore.

Confrontando i dati a livello emiliano – romagnolo, Modena si distingue per il valore medio di scontrino battuto, ben al di sopra della media regionale, segno che, nonostante la crisi, Modena rimane una delle province con la migliore qualità della vita.