Basta gettare lo sguardo all’interno del cantiere per rendersi conto che prende sempre più corpo il progetto del Museo Ferrari e dunque, dopo la posa del cofano, nel mese di ottobre, mancheranno pochi mesi alla sua inaugurazione ufficiale. “E’ un’occasione storica – affermano all’unisono Cna, Confcommercio, Confesercenti e Lapam – che Modena e l’intero territorio provinciale devono saper cogliere, perché il progetto del Museo Ferrari è davvero un unicum che ci invidieranno nel mondo!”

“Per Silvia Manicardi – Presidente Lapam zona di Modena – nell’ultimo miglio che ci separa dalla ultimazione del Museo, serve un colpo d’ala della città, in tutte le sue articolazioni e dunque anche la rappresentanza della piccola media impresa di Modena è pronta a fare la propria parte”. “Perché – puntualizza Manicardi – se vogliamo che il Museo assurga a polo catalizzatore, capace di trainare l’offerta turistica dell’intero territorio, valorizzando anche il nostro immenso patrimonio culturale, artistico, enogastronomico, bisogna innanzitutto accelerare sulla rimodellazione strutturale della zona Tempio, nel quale il Museo è inserito”.

Fa eco a Manicardi Amedeo Faenza, Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia zona di Modena, secondo il quale “dobbiamo lavorare tutti affinchè si diffonda, tra gli esercenti, così come tra i nostri concittadini, la consapevolezza dell’unicità e delle grandi potenzialità che ha in sé il Museo; questo, sorretto da una adeguata programmazione e promozione turistica, in stretta sinergia con la Galleria e le collezioni private, potrà essere davvero un tassello decisivo per accreditare la città e l’intero territorio provinciale a capitale dei motori, così da accrescerne l’appeal turistico attraendo target turistici assai interessanti, peraltro anche dall’estero”.

“Il Museo – puntualizza Antonio Altiero, Presidente Cna zona di Modena- costituirà certamente un luogo privilegiato per ripercorrere le tappe della leggenda dell’automobilismo, ma sarà soprattutto un’opportunità per la città, la sua gente, i commercianti e gli artigiani per maturare definitivamente una nuova cultura dell’accoglienza turistica, purtroppo ancora non presente in modo profondo; rispetto alla veicolazione turistica, vi è però da sottolineare che il Museo sarà turisticamente spendibile nella misura in cui attorno ad esso, le varie realtà del territorio turisticamente “attrezzate”, i diversi “campanili”, riusciranno finalmente a fare sistema”.

“Il Museo – precisa Guido Sirri, Presidente Confesercenti Città di Modena – è nello stesso tempo punto di arrivo di una progettazione durata fin troppi anni, così come punto di partenza per creare nuova ricchezza nel territorio: infatti si creeranno posti di lavoro, nasceranno nuove attività imprenditoriali legate al Museo, arriveranno sul territorio nuovi turisti, l’indotto sul commercio e la ristorazione e sull’economia locale in generale sarà certamente rilevante. Occorre però – prosegue Sirri – che di ciò ci sia consapevolezza, sia a livello istituzionale, sia tra i nostri concittadini, che tra i nostri colleghi artigiani e commercianti”.

“Per questo motivo – concludono Altiero, Faenza, Manicardi e Sirri – le nostre associazioni continueranno ad essere in prima fila e si impegneranno perché il Museo divenga una bandiera della città, nella quale cittadini ed imprenditori possano identificarsi ed affinchè si comprenda definitivamente che si è di fronte ad un progetto prioritario, su cui fare sistema ma soprattutto far convergere energie e risorse finanziarie, in parte ancora mancanti. Lo faranno a livello locale, affinché l’attività del Museo possa partire con la marcia giusta, e lo faranno a livello nazionale, promuovendo l’attività anche sfruttando la “Rete” comunicazionale della struttura nazionale alla quale hanno dato vita”.