Questo weekend segna l’inizio del Campionato del Mondo 2010 di Formula 1 e per il sessantesimo anno consecutivo la Scuderia Ferrari Marlboro risponderà all’appello con la F10, la monoposto di questa stagione, e i suoi due piloti, Felipe Massa e Fernando Alonso. Arrivati da poco in Bahrain, il team e i piloti domani (giovedì) daranno un’occhiata di persona alla nuova configurazione del circuito di Sakhir, che è stato allungato.

Per la seconda volta nei suoi sette anni di storia, l’ultima fu nel 2006, il Gran Premio del Bahrain ha l’onore di alzare il sipario su una nuova stagione e questo luogo si è rivelato molto proficuo per la Scuderia Ferrari Marlboro. Nel 2004 Michael Schumacher ha vinto il primo Gran Premio disputatosi in uno Stato del Golfo Persico, mentre Felipe è stato il primo a passare sotto la bandiera a scacchi nel 2007 e nel 2008. Anche Fernando ha dimostrato il suo valore nel deserto, vincendo qui nel 2005 e nel 2006. Cominciando la stagione in una pista dove ambedue hanno vinto due volte, sarà incoraggiante per entrambi per diverse ragioni. Nel caso di Felipe, che ha debuttato qui con il Cavallino Rampante nel 2006, è il suo ritorno ufficiale alle corse dopo aver perso la seconda parte della scorsa stagione in seguito all’incidente nelle qualifiche del Gran Premio di Ungheria. Il pilota brasiliano non gareggia dalla scorsa estate, ma il suo contatto con il team è stato constante in tutto questo periodo. Fernando, che indossa per la prima volta in un Gran Premio la famosa tuta rossa, si è integrato con la Scuderia in brevissimo tempo durante i test invernali.

Ferrari affronta la stagione in modo fiducioso, schierando le monoposto nella stessa configurazione vista ai test di Barcellona alla fine di febbraio. Tuttavia, sebbene la vettura sia competitiva e abbia dimostrato una buona affidabilità durante i test, ci sono ancora diversi quesiti in cerca di risposta per tutti i team impegnati sul circuito nel deserto. Il principale riguarda il comportamento dei pneumatici con condizioni climatiche molto più calde. Sebbene si abbiano a disposizione molti dati al riguardo grazie ai precedenti Gran Premi, per la prima volta quest’anno le gomme dovranno fare i conti non solo con il caldo, ma anche con i carichi di carburante molto più pesanti, fino a circa 150 chili, in seguito all’abolizione dei rifornimenti in gara. Gli ingegneri affrontano poi l’ulteriore sfida di preparare la gara con un set di pneumatici in meno rispetto allo scorso anno, nonostante la lista delle cose da fare sia ancora più lunga considerando che durante le prove libere la vettura dovrà essere valutata in diverse configurazioni per comprenderne il comportamento con differenti carichi di benzina. Se una volta era la quantità di carburante imbarcato, adesso sono diventati i pneumatici il fattore determinate per la strategia dei pit stop. Anche i piloti dovranno tenerne conto, poiché le gomme dovranno essere gestite con attenzione e spiattellare un pneumatico a causa dell’alto carico di benzina durante le prove libere influenzerà il programma di lavoro per il resto del weekend. Il deserto in cui sorge il circuito di Sakhir non renderà facile questa analisi nel primo Gran Premio della stagione a causa della sabbia portata in pista dal vento e dal fatto che la superficie del tracciato sarà inevitabilmente molto “verde” il venerdì. Meno pneumatici e più punti all’ordine del giorno significano che il lavoro di squadra tra i due piloti sarà importante, in quanto hanno la possibilità di condividere il carico, valutando diverse variabili al fine di arrivare a delineare un quadro completo al termine della giornata.

Senza il rifornimento, il cambio gomme, che in passato veniva portato a termine alcuni secondi prima che il carburante venisse imbarcato sulla monoposto, diventa la chiave per un pit-stop veloce e quindi un altro elemento di vitale importanza strategica. Durante l’inverno, la squadra si è allenata duramente in fabbrica e nei test, poiché frazioni di secondo si traducono in una posizione guadagnata o persa in pista. Il team ha inoltre sviluppato un nuovo “semaforo”, più sofisticato e sicuro rispetto a quello precedentemente usato. Questo sistema rappresenta quindi un’opzione aggiuntiva per far tornare in pista un pilota dopo il pit-stop. Non solo la squadra addetta ai pit-stop si è dovuta adattare al nuovo metodo di lavoro; in Bahrain, infatti, tutti i team scopriranno come operare nei momenti concitati con un organico ridotto considerando che i regolamenti adesso limitano a 45 il numero di addetti per squadra che possono realmente operare su o intorno alla monoposto. Questa restrizione si traduce in un ulteriore enfasi per il gruppo di ingegneri in fabbrica che controlla in tempo reale tutte le attività in pista. Tuttavia, il nucleo del team di ingegneri in pista rimane lo stesso, con Andrea Stella ingegnere di pista di Fernando dopo l’esperienza con Kimi Raikkonen, e Rob Smedley che continua il suo rapporto con Felipe.

Il Gran Premio del Bahrain è il primo passo di una stagione molto lunga, con diciannove gare da qui alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi. Monoposto e materiale di gara sono stati imbarcati per un viaggio che li vedrà di ritorno a Maranello non prima di metà aprile, dopo la quarta gara della stagione in Cina. Tuttavia, lo sviluppo della F10 continua, con l’obiettivo di portare aggiornamenti e miglioramenti a ogni gara.