La Repubblica italiana riconosce il 10 febbraio (anniversario del Trattato di Parigi che nel 1947 restituì alla Jugoslavia l’Istria e la Dalmazia) quale Giorno del ricordo, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, come recita la legge 92 del 2004 che istituisce appunto il Giorno del ricordo.
Giovedì 11 febbraio, proprio per celebrare questa importante ricorrenza, il Consiglio comunale di Carpi ha all’ordine del giorno alle ore 18 la conferenza pubblica ‘Il problema del confine orientale nel Novecento. Guerra, Foibe ed esodo tra il 1943 e il 1954’. A parlare del tema è stato chiamato Lorenzo Bertucelli, Presidente della Fondazione ex Campo di Fossoli e docente di Storia dell’Europa Contemporanea all’Università di Modena e Reggio Emilia. Sarà ovviamente possibile seguire la conferenza anche collegandosi alla Rete civica Carpidiem, che trasmette in diretta le sedute del Consiglio comunale.
Ricordiamo che tra Modena e Carpi furono ospitati molti dei profughi in fuga dai territori che alla fine della Seconda guerra mondiale passarono alla Jugoslavia di Tito. Un primo nucleo istriano è documentato già nel 1947, preceduto da altri esuli, mentre una seconda ‘ondata’ arrivò da Trieste a partire dal 1954. A Carpi molti giuliani dal 1954 al 1970 vissero nel Villaggio San Marco, creato all’interno dell’ex Campo di concentramento di Fossoli.