Le scuole soffrono da molti mesi di una grave situazione finanziaria dovuta alla massiccia riduzione delle risorse che il Governo è venuto attuando fin dal suo insediamento e la situazione sta visibilmente peggiorando. Infatti la finanziaria 2010 ha ulteriormente ridotto di 226 milioni di euro gli stanziamenti dei capitoli destinati alle «competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche» e al «funzionamento delle istituzioni scolastiche».
L’onorevole Manuela Ghizzoni interviene sulla questione denunciando come l’inadeguatezza delle risorse chiaramente ostacoli “il normale funzionamento didattico, per esempio impedendo la regolarità nel pagamento degli stipendi ai supplenti (ostacolando la nomina dei sostituti dei docenti assenti), riducendo le risorse destinate alla remunerazione del salario accessorio e del dovuto per gli esami di Stato ai docenti, tagliando sulle spese per le utenze, per gli appalti di pulizia e per le forniture di materiale didattico e di consumo. Da notare che attualmente, gli istituti scolastici vantano, nei confronti del Ministero, crediti per circa un miliardo di euro, e negli anni si sono trovati a dover anticipare risorse per affrontare le citate spese obbligatorie sostenute per conto dello Stato.
“La recente nota ministeriale che ha comunicato alle scuole le risorse finanziarie cui possono fare affidamento per redigere i bilanci 2010 aggrava notevolmente le difficoltà di gestione degli istituti scolastici. Infatti non solo viene confermata l’inadeguatezza delle risorse, ma viene anche modificata la normativa per il finanziamento delle scuole, limitandone pesantemente l’autonomia. Per esempio, viene reso di fatto impossibile procedere alla sostituzione dei docenti in tempo reale e alle scuole non resterà che distribuire in custodia i ragazzi nelle altre classi oppure anticiparne l’uscita.”
“A fronte di questa situazione grave abbiamo posto al Governo”, precisa l’on. Ghizzoni, “una interrogazione urgente per conoscere quali iniziative intenda adottare per garantire le condizioni finanziarie e regolamentari necessarie all’attuazione dell’offerta formativa da parte degli istituti scolastici e alla piena esigibilità del diritto all’istruzione da parte dei ragazzi e delle loro famiglie. Ci auguriamo che il Governo non faccia orecchie da mercante.”