Il Cup 2000 è ”una realtà sana e viva di questa città” e ”sono onorato” di averlo dimostrato: è stato questo il commento di Mauro Moruzzi, direttore generale del Cup, società bolognese a capitale pubblico per le prenotazioni unificate di prestazioni mediche, all’uscita della procura di Bologna dove è stato sentito per circa tre ore e mezza dal pm Morena Plazzi come appendice dell’interrogatorio-fiume di ieri.
La sua testimonianza rientra nell’inchiesta aperta contro il sindaco dimissionario di Bologna Flavio Delbono, per il presunto uso di denaro pubblico per fini personali in trasferte quando era vicepresidente della Regione.
A tirare in ballo il Cup è stato il fatto che il bancomat dato in uso da Delbono alla sua ex segretaria e fidanzata Cinzia Cracchi, intestato ad un amico del sindaco e consulente del Cup, sul quale negli ultimi giorni le voci sono state tante.
Inoltre proprio al Cup, dall’incarico in Regione, è stata trasferita la ex di Delbono dopo la rottura della loro relazione. ”Sono onorato di poter dimostrare che la mia società Cup 2000 sia una delle più belle società di Bologna e che non abbia nulla a che fare con altre vicende” ha spiegato Moruzzi, precisando poi: ”Ho solo fornito delle informazioni, nessuno ci accusa di niente”.
Incalzato dai giornalisti, ha detto più volte di aver risposto a tutte le domande e chiarito tutti i dettagli, glissando però sulle questioni relative all’assegnazione di appalti e consulenze, ricordando di non essere un componente del cda ma solo ”un dipendente con funzioni di dirigente”. ”Non c’è anomalia in questi appalti, è assolutamente tutto regolare”.