Una verifica delle condizioni delle carceri modenesi di Sant’Anna, Saliceta San Giuliano e Castelfranco; lo spostamento in altre carceri di 150 detenuti del Sant’Anna; l’invio dei 41 agenti promessi. E inoltre: la modifica della legge Cirielli, sulla detenzione per recidiva, e della Fini-Giovanardi sulla droga; l’abolizione del reato di clandestinità. Sono le richieste al Governo contenute nell’ordine del giorno sulla situazione delle carceri modenesi approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale con il voto favorevole di Pd e Idv, quello contrario di Pdl e Lega nord e l’astensione dell’Udc.

Presentato da Cecile Kyenge Kashetu (Pd) e sottoscritto anche da Luca Gozzoli e Fausto Cigni (Pd), il documento evidenzia «lo stato di sovraffollamento degli istituti di detenzione modenesi che ospitano 131 detenuti contro gli 82 previsti nel carcere di Castelfranco, 109 nella casa di lavoro di Saliceta e addirittura 550 al Sant’Anna contro un massimo previsto di 230». Questa situazione, ha sottolineato Kyenge, «provoca evidenti problemi igienico-sanitari ma anche psicologici e di sicurezza. Senza dimenticare che molti dei detenuti hanno condanne molto brevi che potrebbero scontare ai domiciliari».

L’ordine del giorno «pone questioni serie», ha commentato Luca Ghelfi (Pdl) che però «vanno affrontate in modo più completo, partendo dalla necessità di tutelare la dignità umana». Il problema «è proprio come la politica tutela chi sconta una pena» ha replicato Luca Gozzoli (Pd): «Non sono accettabili situazioni come il silenzio su Stefano Cucchi che equivalgono a impunità». «Chi è colpevole per Cucchi deve pagare» ha affermato Bruno Rinaldi (Pdl) in risposta, «ma anche i cittadini hanno diritto a non subire violenze dalla criminalità dilagante che non si combatte abolendo le leggi citate». Secondo Fabio Vicenzi (Udc) il problema delle carceri «non sono i poveri consumatori di eroina e nemmeno i recidivi, che al Sant’Anna sono solo 15. Il problema è valutare le condizioni generali e prevedere misure alternative alla detenzione».

Per Dante Mazzi (Pdl) le carceri sono affollate «perché questo Governo i delinquenti li cattura mentre voi vorreste risolvere il problema abolendo le leggi che tutelano i cittadini» e secondo Denis Zavatti (Lega nord) il sovraffollamento «non esisterebbe se si mandassero gli extracomunitari a scontare la pena a casa loro». D’accordo Sergio Pederzini (Idv) che però ha sottolineato «le enormi difficoltà che ci sono anche solo per capire quali sono i paesi di provenienza» e il fatto che «gli accordi con gli altri Paesi sono ancora molto lontani» mentre per la collega di partito Patrizia Cuzzani «i problemi degli istituti di detenzione vanno oltre la nazionalità dei reclusi: sono igienici, sanitari e di incattivimento per le pessime condizioni di vita». Ricordando che lo stato di emergenza delle carceri «è stato riconosciuto dall’attuale Governo», Fausto Cigni (Pd) si è domandato se «le richieste dell’ordine del giorno siano poi così scandalose». Claudia Severi (Pdl) ha affermato che in carcere «ci va chi delinque, e i delinquenti non solo devono scontare la pena ma il carcere se lo dovrebbero anche pagare». «Non è in discussione la pena per chi delinque» ha replicato Ennio Cottafavi (Pd), «ma molti detenuti sono in attesa di giudizio e quindi bisogna creare le condizioni per processi giusti e rapidi» mentre secondo Livio Degliesposti (Lega nord) «in galera ci sono anche i cittadini, costretti a vivere dietro le sbarre per difendersi dai criminali».