ll Comprensorio del Cimone, è ritenuta fra le più importanti stazioni sciistiche dell’Appennino anche per l’ottima organizzazione dell’emergenza sanitaria. Il Team costituito da: Carabinieri Sciatori Soccorritori, Medici ed Infermieri specializzati nell’area del soccorso d’urgenza, volontari dell’AVAP Fanano Soccorso, AVAP Sestola e AVSA Riolunato ed in collaborazione attiva con la Centrale Operativa del 118 di Modena soccorso, stanno portando il Comprensorio Monte Cimone all’eccellenza nel soccorso sanitario.
Per migliorarsi ulteriormente, hanno pensato di essere i primi in Italia a dotarsi di un nuovo sistema particolarmente innovativo, per accogliere i feriti prima di deporli nei toboga, a cui seguirà il trasferimento con l’elisoccorso oppure con l’ambulanza.
Si tratta di un contenitore termico simile ad un sacco a pelo ma molto più confortevole, versatile, pratico, sicuro ed igienico, utilizzabile anche per il soccorso estremo che viene fissato con cinghie invisibili ad un telo isotermico. Si adagia direttamente a terra soccorrendo il ferito che vi può essere riposto anche con la barella a cucchiaio.
Basta chiudere le lampo ed il paziente viene protetto dal freddo per prevenire l’ipotermia, visto che in certi casi passano ore prima di arrivare all’ospedale di zona.
Per i feriti il tempo che intercorre dall’intervento sanitario all’ingresso nell’unità operativa di pronto soccorso è bene che venga trascorso nel modo più “confortevole” possibile.
Questi kit, pervenuti direttamente dalla Finlandia ed il cui materiale tessile è interamente italiano, verranno impiegati durante la manifestazione sciistica del 1° Criterium sulla neve dei Parlamentari italiani che si terrà a Sestola il prossimo 30 gennaio. “Pensavamo che questo materiale innovativo potesse essere molto utile per i feriti – dice Oscar Santunione coordinatore del soccorso piste – ed infatti fin dai primi soccorsi eseguiti, abbiamo notato un confort del paziente mai registrato prima”.
Ai ricercatori del dipartimento di Fisiologia dell’Università di Kuopio ci sono voluti tre anni di esperimenti in speciali camere termiche, per sapere che il tessuto italiano, accoppiato a microfibre isotermiche, era l’ideale per il soccorso in alta montagna. Oltre a proteggere dalle temperature rigide, questi teli proteggono anche dall’umidità, dal vento e dall’acqua.
Volendo si possono adagiare anche in appositi materassi a depressione per mantenere il paziente in posizione rigida e sollevato fa terra, evitando o attenuando il dolore dovuto al terreno sconnesso. E’ bene ricordare che mentre in Italia questo sistema non è ancora molto conosciuto, in Svizzera, Germania e Paesi Nordici è molto diffuso.