Una collaborazione fra ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e il Dipartimento di Biochimica dell’Università di Ottawa in Canada ha prodotto importanti risultati nel campo dei disordini genetici del metabolismo delle lipoproteine, le macromolecole che trasportano il colesterolo nel sangue.
Il gruppo di ricerca guidato dalla prof.ssa Patrizia Tarugi, docente di Patologia Generale nella facoltà di Farmacia dell’Ateneo modenese reggiano, analizzando individui e famiglie con livelli molto bassi di colesterolo nel sangue, condizione nota come ipobetalipoproteinemia familiare e conosciuta con l’ acronimo FHBL, ha identificato una serie di alterazioni molecolari della Apo B, una proteina prodotta dal fegato che è componente fondamentale delle LDL, le macromolecole responsabili del trasporto del colesterolo nel sangue.
Queste alterazioni molecolari della Apo B impediscono nel fegato la formazione delle LDL che, pertanto, non sono immesse nella circolazione sanguigna. Ciò determina da un lato bassi livelli di colesterolo nel sangue, dall’altro l’accumulo di colesterolo ed altri grassi nel fegato, condizione conosciuta come steatosi epatica. Grazie alla collaborazione con i colleghi canadesi, guidati dal prof. Zemin Yao, è stato possibile dimostrare come le alterazioni molecolari identificate nel laboratorio della prof.ssa Patrizia Tarugi, rendono la proteina Apo B instabile e suscettibile di distruzione all’interno delle cellule del fegato, una condizione che impedisce la produzione di LDL.
“Questo studio – afferma la prof.ssa Patrizia Tarugi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – si inquadra in una linea di ricerca avviata è metà degli anni novanta, quando il mio laboratorio ha iniziato a studiare le basi genetiche che determinano i bassi livelli di colesterolo e delle LDL nel sangue. Nel corso degli anni abbiamo analizzato numerosi individui con basso colesterolo su base ereditaria ed abbiamo dimostrato che questi frequentemente presentano steatosi epatica e alterazioni dell’assorbimento intestinale dei grassi. In molti di loro abbiamo identificato il difetto molecolare causa della malattia . In questo studio di collaborazione internazionale abbiamo dimostrato l’effetto di una mutazione dell’ ApoB sulle diverse tappe coinvolte nella formazione e nella degradazione delle LDL. I risultati di queste ricerche ci aiutano a comprendere come l’organismo controlli in modo stringente il complesso metabolismo del colesterolo e delle LDL, i cui livelli nel sangue devono mantenersi entro intervalli ben definiti, per evitare impatti negativi sulla funzione del fegato, nel caso di livelli ridotti, e sullo stato di integrità delle nostre arterie, nel caso di livelli aumentati”.
Un contributo importante a questo studio è stato dato dalla dott. ssa Lucia Magnolo, studente della Scuola di dottorato in Medicina Molecolare e Rigenerativa nel laboratorio della prof.ssa Tarugi, che ha svolto parte della sua attività come ricercatore ospite presso il laboratorio del prof. Yao ad Ottawa in Canada. I risultati di questo studio, in parte finanziati da Telethon, sono stati pubblicati dalla prestigiosa rivista americana Journal of Biological Chemistry.
“I risultati generati da questo studio – afferma il prof. Sebastiano Calandra Buonaura Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – dimostrano l’impegno profuso dai nostri ricercatori nel settore della medicina molecolare, particolarmente per quanto attiene lo studio di malattie genetiche, che rappresentano un modello che la natura ci offre per comprendere i meccanismi alla base di processi fisiologici importanti. Nel caso specifico i risultati di questo studio hanno implicazioni sia nel campo delle malattie del fegato sia nel campo dei fattori di rischio per l’arteriosclerosi e le malattie cardiovascolari. Mi auguro che questa collaborazione internazionale prosegua e si consolidi nel prossimo futuro”.