Enrico Aimi, Consigliere regionale PDL, interviene nuovamente sul tema scuole, alla luce anche dei dati pubblicati dall’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e relativi a un sondaggio sul tetto del 30% per gli stranieri. “A Modena una rara superficialità politica nell’affrontare il problema scuola, gestito dalla sinistra in maniera caotica”.
“A fare la guardia al “bidone di benzina” del progetto di integrazione scolastica degli stranieri, temerario e ideologico al tempo stesso, è rimasta solo l’Assessore Querzè. I risultati dello sfascio si toccano con mano nelle realtà in cui il 90% degli studenti stranieri dovrebbe integrarsi nel 10%, come alle scuole Ceccarelli. Non ci vuole l’insegnante di sostegno per comprendere la legge dell’incompenetrabilità dei corpi”. Lo ha dichiarato il coordinatore vicario del PDL modenese Enrico Aimi, intervenuto per porre nuovamente l’accento sul tema del tetto del 30% per gli studenti stranieri, alla luce anche dei dati pubblicati dall’Università di Modena e Reggio. Un sondaggio, quello pubblicato dall’Ateneo, dal quale emerge che il 68,8% degli insegnanti intervistati nelle due città, è d’accordo con le novità annunciate dal Ministro Gelmini.
“Vantarsi perché a Modena ci sono 120 etnie diverse (capita che parlino a loro volta innumerevoli dialetti diversi), mette in luce – ha rincarato Aimi – una rara superficialità politica nell’affrontare il problema scuola, ormai ridotta da queste parti ad una sorta di Babele linguistica che mette a dura prova l’intero sistema: in primis, insegnanti, alunni e genitori. Gli errori principali commessi dalla sinistra – ha sottolineato l’esponente del partito di Berlusconi – sono fondamentalmente due. Da una parte l’assenza di regole di programmazione nei flussi di accoglienza di extracomunitari, avvenuti in maniera caotica, disordinata e illusoria. Dall’altra, l’utilizzo di un rigido criterio di assegnazione alle scuole fondato su una mera suddivisione per collocazione stradale. Senza dimenticare – ha detto ancora Aimi – le ottusità culturali di certa sinistra che si è spinta fino a ripudiare il crocefisso nelle aule e a richiedere l’eliminazione della carne di maiale dalle mense scolastiche, in ossequio ad un male interpretato principio di integrazione, che forse qualcuno vorrebbe al contrario. Di qui – ha concluso Aimi – la fuga dalla scuola pubblica verso quella privata, per chi se lo può permettere. Una situazione, nel suo complesso, che il PDL non è disposto ad accettare”.