Ieri in Consiglio comunale la minoranza di centrodestra ha abbandonato l’aula per non votare un ordine del giorno del Pd sulle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sull’episodio interviene oggi il capogruppo del Pd Paolo Trande.
«Quanto è avvenuto ieri in Consiglio Comunale è la dimostrazione delle profonde divisioni esistenti tra PdL e Lega Nord sulle celebrazioni del 150° anniversario della Unità d’Italia.
Il gruppo del Pd ha presentato un ordine del giorno, poi approvato dalla sola maggioranza, in cui si chiedeva che anche a Modena vi fossero iniziative volte ad approfondire e divulgare il significato degli avvenimenti che hanno portato il nostro Paese all’Unità. Con spirito neutro, senza riproporre lettura storiografiche contrastanti e rifacendosi al documento del Comitato dei Garanti, istituito dal Governo Prodi e confermato dal Governo Berlusconi, il gruppo del Pd ha offerto al Consiglio comunale, sin dal deposito dell’atto avvenuto agli inizi di agosto, la possibilità di approvare un documento nel solco delle indicazioni che provengono dal Comitato dei Garanti (allegato).
Le note divisioni “culturali” tra la Lega e il PdL hanno indotto la minoranza consigliare ad uscire dall’aula senza votare un ordine del giorno in cui, semplicemente, si sottolinea la necessità di celebrare anche a Modena il 150°. L’impossibilità di esprimere un voto congiunto tra alleati di governo, Lega e PdL, ha spinto le minoranze a non votare sul tema delle celebrazioni della Unità d’Italia.
E’ l’ennesima dimostrazione che la Lega ha la golden share di questa maggioranza. E’ l’ennesima dimostrazione che il PdL è vittima della mai sopita cultura “anti-unitaria” della Lega che ha imposto la sua linea anche qui a Modena. Dov’è finito il sentimento “unitario e patriottico” che un tempo animava la cultura della destra italiana?
Come in economia anche nella cultura e nei principi non rimane più nulla della vecchia “lealtà unitaria” della destra italiana. Tutto viene sacrificato alla forza determinate della Lega Nord che anche in questo caso ha imposto la sua cultura “localista”.
Registriamo con sincera tristezza che anche a Modena è la Lega Nord a dettare i comportamenti politici e istituzionali della destra che appare sempre più divisa al proprio interno e sempre più alla mercè della Lega. A quando la “formalizzazione” della sostanziale leadership politica e culturale della Lega sul Pdl? Ieri, in Consiglio Comunale, è andato in onda il “predellino” modenese con la Lega che ha imposto al Pdl (e alla sua componente ex-An) di uscire dall’aula per non votare a favore delle celebrazioni dell’Unità d’Italia costruita sulle vicende storiche del Risorgimento, della Resistenza e incastonata nella nostra Costituzione repubblicana.
Del tutto pretestuosa, infine, la polemica contro una sinistra che – a giudizio dei consiglieri di minoranza – vorrebbe oscurare il Risorgimento a vantaggio della Resistenza. Evidentemente i consiglieri del Pdl non sanno che la storiografia seria, sia di ascendenza marxista che di ascendenza liberale e cattolica, riconosce il legame profondo tra i valori del Risorgimento e quelli della Resistenza dai quali è nata la nostra Costituzione. Legame ribadito peraltro dal Comitato dei garanti, presieduto dal Presidente Ciampi e composto, tra gli altri, da un intellettuale come Galli Della Loggia, notoriamente non di sinistra. Per quanto riguarda invece il presunto attacco al governo, l’Ordine del Giorno si limita a registrare un dato oggettivo, ovvero che il ministero ha tagliato i fondi a disposizione per le celebrazioni.
Detto questo, ribadisco l’adesione ai valori unitari del Partito democratico modenese che continuerà a difendere strenuamente la Costituzione repubblicana messa in discussione dai ricatti leghisti e dalle tentazioni autoritarie ricorrenti di parte della destra italiana».