politica1Dopo il Consiglio straordinario di venerdì scorso, il dibattito sulla crisi economica è proseguito ieri pomeriggio a palazzo Malvezzi. La seduta ordinaria del Consiglio si è infatti aperta con la discussione di tre ordini del giorno sull’argomento, presentati da Pd-Idv-Pdci/Prc; Pdl; Udc. Dopo gli interventi di numerosi consiglieri e dell’assessore al Lavoro, Anna Pariani, l’assemblea ha approvato, con 20 voti a favore (Pd, Pdci-Prc e Idv) e 10 contrari (Pdl, Lega nord e Udc), il documento proposto dalla maggioranza mentre ha respinto gli altri due.

L’ordine del giorno approvato, illustrato in aula dal presidente del Pd Raffaele Donini, delinea un quadro generale molto preoccupante della situazione economica con ricadute a livello locale come “la riduzione delle commesse che ha causato nel distretto industriale della provincia di Bologna un incremento del ricorso alla cassa integrazione guadagni mai vista prima, mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro, riducendo sensibilmente i redditi dei lavoratori e provocando difficoltà diffuse nel mondo artigianale, commerciale e agricolo”. Nel testo vengono poi evidenziati altri dati significativi relativi al territorio provinciale: sono “1.341 le imprese in stato di crisi, 32.707 i lavoratori che fanno ricorso agli ammortizzatori sociali; 497 imprese (occupanti 4.000 lavoratori) sono ricorse a quelli in deroga e 15090 lavoratori atipici hanno chiesto il sussidio di disoccupazione (+115% da settembre 2008 a settembre 2009)”. Per quanto riguarda il settore agricolo, sul territorio provinciale “molte delle 11.000 imprese – continua il documento – hanno serie difficoltà ad affrontare i costi per le anticipazioni colturali 2010 a fronte di redditi negativi tanto da poter determinare la crisi di interi settori produttivi locali”. Il testo prosegue ricordando l’importanza dell’Accordo Regione, parti sociali e Istituzioni (Patto per attraversare la crisi) e considera inoltre “colpevolmente inadeguata l’indifferenza con la quale il Governo Berlusconi sta affrontando la crisi, senza occuparsi dell’unica cosa che occorrerebbe fare da subito, ossia riorganizzare gli ammortizzatori sociali, estendendo le garanzie a coloro che oggi non ne possono beneficiare”. Il documento assicura “pieno sostegno per le iniziative finalizzate alla tutela dei posti di lavoro dei dipendenti di aziende in crisi” e si conclude con un invito alla Giunta provinciale perché “mantenga, con il contributo della Prefettura di Bologna, l’obiettivo di favorire il superamento della crisi di liquidità delle imprese, investire nella formazione e, insieme ai Comuni, sviluppare azioni volte ad allargare la platea dei beneficiari degli interventi di politica attiva anche ai lavoratori esclusi dagli ammortizzatori sociali”. Il documento chiede inoltre l’impegno della Giunta a “favorire ricerca e innovazione sostenendo i processi di riconversione industriale, sull’esempio del tecnopolo bolognese; a puntare con decisione e creatività sulla green economy e sulla imprenditoria innovativa; a sollecitare il Governo affinché proceda al ripristino entro il 2009 del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali nonché l’erogazione degli aiuti nazionali al comparto bieticolo saccarifero per il biennio 2009-2010 di cui non si ha nessuna garanzia”.

L’odg presentato dal Pdl, ma respinto, chiedeva la convocazione degli “stati generali per il rilancio economico del territorio e la creazione di un piano strategico che veda coinvolte tutte le rappresentanze politiche, economiche, sociali, le Fondazioni, l’Università e gli istituti di credito”. L’assemblea ha respinto anche il testo proposto dal gruppo Udc che ha visto la votazione per parti separate e l’approvazione, grazie ai voti del Pd, del capoverso che propone di “liberare i fondi fermi a causa del Patto di stabilità per Comuni e Province virtuosi”.