Assicurare il credito al sistema delle piccole e medie imprese, per favorirne la ripresa. A questo mira un pacchetto di misure contenute nell’accordo siglato oggi a Bologna tra Unindustria e Carisbo che si inserisce nella più ampia convenzione nazionale del 3 luglio scorso firmata dal gruppo Intesa San Paolo (di cui Carisbo fa parte) e Confindustria, per un plafond complessivo di 5 miliardi di euro.A spiegare i termini dell’accordo, questa mattina nella sede di Unindustria, il presidente Maurizio Marchesini, il direttore generale di Carisbo Giuseppe Feliziani e il rappresentante della piccola industria di Unindustria Bologna Massimo Cavazza. Tre gli ambiti entro i quali si inseriscono le misure: il rafforzamento patrimoniale; la flessibilita’ dei finanziamenti e il sostegno alla liquidità aziendale.
Il rafforzamento patrimoniale si declina in due strumenti: il ‘Ricap crescita programmata’ che consiste in un finanziamento erogato in anticipo rispetto al piano di rafforzamento, in misura da una a due volte l’entità del rafforzamento stesso per un importo massimo di 3 mln di euro in relazione al rating per una durata complessiva tra i 3 e i 5 anni.
Il ‘Ricap Moltiplica’, invece, consiste nella concessione del finanziamento in misura fino a 4 volte l’aumento di capitale per un importo massimo di 5 milioni di euro (durata dai 5 ai 10 anni).
Rispetto alla flessibilità dei finanziamento, con il ‘Rinvio rata’, la banca si impegna a concedere il rinvio del pagamento delle quote capitale delle rate dei mutui o leasing per un periodo massimo di 12 mesi. La sospensione è riservata alle piccole imprese.
Infine, sostegno alla liquidità con ‘Capitale Circolante’, misura in virtù della quale la banca concede una linea specifica di credito aggiuntiva agli affidamenti già in essere per favorire la gestione degli insoluti; e ‘Allungamento scadenze breve termine’, con cui la banca si impegna a sostenere le esigenze di cassa, allungando fino a 270 giorni le scadenze dei crediti a breve termine con riferimento a operazioni di anticipazioni su crediti certi ed esigibili.
“In Emilia – ha spiegato Feliziani – sono già 100 i clienti Carisbo che abbiamo certificato e altri 150 stanno chiedendo il rinvio”. In sostanza, “abbiamo già deliberato a loro insaputa e sarà sufficiente che costoro, anche solo con una scrittura privata, facciano richiesta e questa verrà evasa”. Ovviamente, per tutti gli altri clienti e anche per le aziende che non sono clienti Carisbo, sarà possibile avviare richieste. Ci vorrà un mese per loro per istruire la pratica e dare eventualmente l’ok definitivo alla richiesta. Per le aziende già ‘certificate’, saranno invece sufficienti solo 7 – 8 giorni. “L’83% del clienti ha già ricevuto una risposta affermativa – ha aggiunto ancora Feliziani – mentre il 10 % è in fase di valutazione. Solo il 5 % ha avuto risposta negativa alla richiesta”.
“Un accordo importante – ha spiegato Marchesini – perchè mette a disposizione una serie di prodotti finanziari destinati specificamente alla piccola industria che è oggi in cima alle preoccupazioni del mondo associativo per la sua grande difficolta’ di accesso al credito. Paradossalmente, imprese sane come quelle del nostro territorio soffrono di più proprio perchè essendo mediamente più propense a investire, sono anche più esposte finanziariamente in un momento in cui liquidità e accesso al credito sono un nervo scoperto”.
“Chiediamo dunque alle banche di sostenere le nostre imprese, in particolare quelle di più piccole dimensioni. L’accordo con Carisbo va in questo senso”, ha concluso. In Emilia Romagna è stato valutato che sono 1500 le aziende che potrebbero aderire all’accordo, oltre a quelle che non sono clienti. A Bologna, circa 650.