Parte «dall’ennesimo atto di violenza contro le donne rappresentato dall’omicidio di Sanaa», la diciottenne di origini marocchine uccisa dal padre contrario alla sua convivenza con un italiano, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale di Modena che esprime «piena solidarietà e vicinanza a tutte le vittime innocenti della violenza e ferma condanna nei confronti di ogni cultura fondamentalista». Il documento, presentato da Luca Gozzoli e Serena Bergamini (Pd) e da Patrizia Cuzzani (Idv) e approvato con il voto favorevole di Pd, Idv e Udc, contrari Pdl e Lega nord, invita inoltre la Provincia a «continuare a perseguire gli scopi del Piano provinciale contro la violenza; a favorire l’emersione dei troppi casi di vittime silenziose e ad aumentare le garanzie per tutte quelle che denunciano; a proporre concrete politiche di interazione culturale; a predisporre opportune azioni di sostegno nei confronti di giovani delle seconde generazioni di immigrati; a programmare politiche per eliminare ogni limite al diritto della donna ad autodeterminarsi». All’interno dello stesso dibattito sono stati respinti gli emendamenti proposti da Dante Mazzi (Pdl) che eliminavano qualunque riferimento all’immigrazione e all’interazione culturale e non è stato approvato (voto contrario di Pd e Idv, astenuto Udc) un secondo ordine del giorno, sottoscritto dallo stesso Mazzi e da Mauro Sighinolfi (Pdl), che invitava la Provincia ad agire sulle comunità islamiche «perché condannino pubblicamente l’omicidio e gli atteggiamenti discriminatori nei confronti delle donne che fanno parte di un mondo islamico integralista con il quale non si vuole avere a che fare».
Serena Bergamini (Pd) ha sottolineato che il documento «pone particolare attenzione alle componenti femminili più fragili per storia e cultura». Fabio Vicenzi (Udc) si è rammaricato per «l’opportunità persa: siamo tutti d’accordo sui concetti ma ci dividiamo su posizioni di schieramento». Dello stesso parere anche Patrizia Cuzzani (Idv) mentre per Stefano Corti (Lega nord) «non si può prescindere dal fatto che il delitto è islamico». Secondo Monica Brunetti (Pd) la violenza di genere «non ha nulla a che vedere con l’integralismo che è solo una delle cause scatenanti» e Dante Mazzi (Pdl) ha definito «strumentale» l’ordine del giorno del Pd «come dimostra il fatto che non sono stati accettati gli emendamenti per togliere gli elementi estranei alla violenza alle donne».