confesercenti_modenaNella conferenza dei servizi di oggi 28 settembre Comune, Provincia e Regione in ottemperanza a quanto previsto dal Poic, Piano Operativo degli Insediamenti Commerciali, hanno approvato l’apertura di una grande struttura di vendita non alimentare di mq 9895 in località Cittanova. Trattasi di un edificio monopiano in cui saranno presenti tre merceologie extralimentari, bricolage, elettronica di consumo e abbigliamento sportivo, con annesso parcheggio interrato di pertinenza.

Come già si ricordava, l’insediamento è previsto dalla programmazione commerciale in vigore. Il dato di novità è costituito dal fatto che a due anni dalla sua previsione è accaduto nel frattempo un terremoto economico che solo nel nostro paese produrrà quest’anno una diminuzione del PIL intorno al 5%, una disoccupazione che si attesta al 9% (valore di circa tre punti superiore al dato medio del 2007) e un calo dei consumi di oltre il 3% nel biennio 2008-2009.

Il settore sta reagendo, rimane comunque alta la preoccupazione rispetto al progressivo peggioramento della crisi. Le decisioni odierne suggeriscono la necessità di aprire una riflessione sul futuro sviluppo della rete commerciale, attraverso nuove politiche di programmazione, sostenendo un’evoluzione della rete distributiva finalizzata alla riqualificazione dell’esistente, garantendo un processo di ammodernamento e innovazione; è difficile infatti pensare che la nostra provincia possa sostenere ulteriori sviluppi quantitativi.

Per questa ragione Confesercenti chiede:

1) per quanto già previsto dagli strumenti della programmazione commerciale approvati, di verificare se esistono le condizioni operative per introdurre dei correttivi,

2) di ragionare in occasione del prossimo piano, anche su un blocco dell’espansione commerciale, dato che Modena ha già una delle medie più alte in regione per quanto riguarda i livelli europei di sviluppo delle aree commerciali nel rapporto mq/abitanti.

In un contesto economico segnato dalla crisi, destinata ad influenzare il nostro modello di sviluppo e gli stessi consumi, le politiche di programmazione della rete devono essere ispirate a logiche qualitative ricomprendendo il commercio di vicinato in quanto rappresenta un importante capitale sociale del territorio al servizio della collettività, e svolge un’utile funzione di presidio ai fini della sicurezza.