pdl“Il piano casa approvato ieri dal consiglio comunale di Modena è figlio del pregiudizio politico di una sinistra che pur di boicottare i piani del governo limita le opportunità di sviluppo e di crescita economica e sociale dei cittadini e del territorio. Mentre in comuni come Sassuolo, Montefiorino, Frassinoro, Palagano, Prignano, Fiumalbo, Polinago, pur nel doveroso rispetto della già restrittiva legge regionale, si è data ai cittadini la possibilità di usufruire delle importanti opportunità previste dal piano del governo, a Modena si è deciso di imporre ulteriori paletti regolamentari, restrizioni, burocrazia”. Così il Consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà Andrea Leoni.

“L’Amministrazione di sinistra – prosegue Leoni – si è anche inventata una ulteriore commissione, di valutazione che avrà come unico obiettivo quello di aumentare vincoli, burocrazia e costi. E’evidente che sull’urbanistica a Modena vige ancora il comunismo reale: Per gli amministratori di sinistra l’iniziativa privata, la libertà dei singoli di investire sulla propria abitazione, per il benessere delle proprie famiglie, è un male da combattere. In ambito urbanistico, non deve muoversi foglia che non sia controllata e vigilata dal partito. Nella città simbolo dello scandalo urbanistico di Ponte Alto l’iniziativa privata è ancora vista con sospetto da Assessori come Sitta, dichiaratamente votati ad una missione di boicottaggio nei confronti delle misure previste dal governo. Se Modena continua a sprofondare nelle classifiche del benessere, dello sviluppo, e delle competitività è per colpa di amministratori come Pighi e Sitta, fermi a logiche partitiche che nulla hanno a che fare con i bisogni e gli interessi del territorio. Il Piano casa è l’ennesima opportunità mancata trasformata dalla giunta di sinistra modenese in un ostacolo allo sviluppo e alla ripresa”.

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“Il piano casa del governo Berlusconi era un tentativo di dare una spinta ad un settore in crisi, dando contemporaneamente ai cittadini la possibilità di abbellire, ingrandire o migliorare le proprie abitazioni”. Così  l’Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale PdL. “Il primo passo per cercare di snaturarlo è stato compiuto dalla Regione, ponendo vincoli e paletti ai progetti realizzabili. Il colpo di grazia arriva dai comuni, ma non da tutti fortunatamente. E questo in maniera bipartisan. Scopriamo infatti oggi, il giorno dopo la scadenza naturale per i comuni per recepire la legge regionale, o integrarla, che città come Sassuolo, ma anche Mirandola e Formigine, capiscono che i vincoli, se non troppi, sono già sufficienti, e città come Modena, il capoluogo, che si inventa la commissione edilizia. Cos’è? Lo scopriremo vivendo: intanto sappiamo che un’iniziativa nata per sburocratizzare e liberare risorse, crea nuova burocrazia, nella forma di una commissione che dovrà giudicare i progetti. Anche su un provvedimento che prova a rilanciare l’economia, la Giunta modenese sceglie di rispondere politicamente e non nel merito. Come sempre c’è chi capisce, e chi no” – conclude Luca Ghelfi.