Festival Francescano - foto CS (15.9.09)1Si tiene a Reggio Emilia, dal 25 al 27 settembre 2009, il primo Festival Francescano, un grande evento nazionale di spiritualità, arte, cultura e spettacolo, nelle piazze e fra la gente, dunque in pieno stile francescano.Il festival, organizzato dai frati Minori Cappuccini dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Ordine Francescano secolare e gli ordini religiosi femminili a loro vicini, si tiene in occasione delle celebrazioni per l’Ottavo centenario della Regola dell’Ordine Francescano. Il progetto ha ottenuto la collaborazione del Comune di Reggio Emilia e dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il patrocinio della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, della Provincia di Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna e il sostegno della Fondazione Manodori.

La manifestazione è stata presentata oggi alla stampa dal sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio; dal vescovo ausiliare della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, Lorenzo Ghizzoni, da padre Paolo Grasselli priore provinciale dei Frati minori Cappuccini dell’Emilia-Romagna e dal prorettore dell’Università di Modena e Reggio, Luigi Grasselli. Sono intervenuti inoltre fra’ Dino Dozzi, presidente del Festival Francescano ed Ettore Valzania, ministro dell’Ordine francescano secolare (Ofs) dell’Emilia-Romagna.

“San Francesco, come sappiamo – ha detto il sindaco Delrio – è patrono d’Italia e Reggio è la città del Tricolore. Ospitare qui a Reggio il primo Festival Francescano mi pare quindi un buon segno di unità, ma anche di pace e dialogo, un dialogo che proprio il santo di Assisi aveva spinto già al suo tempo fino all’Islam. Possiamo dire che san Francescano sia a pieno titolo cittadino onorario di Reggio. Ci onora e rallegra il fatto che per il primo Festival sia stata scelta proprio Reggio, nella cui provincia risiede il numero maggiore di religiosi e secolari francescani, sono 140, dell’Emilia-Romagna”.

“Il Festival – ha aggiunto Delrio – fa conoscere meglio, a un pubblico sempre più ampio, la ricchezza religiosa, culturale e civile dei Francescani. Le manifestazioni si tengono soprattutto nelle piazze e nelle strade della città, contribuendo a renderle vive e vissute in un clima di festa, convivialità e rispetto”.

Il vescovo Ghizzoni ha sottolineato come la presenza dei frati Francescani abbia contribuito allo sviluppo del Cristianesimo in regione e nella diocesi di Reggio-Guastalla: “Il modello di sobrietà e povertà, lo spirito di condivisione e il modo in cui fare uso, gestire i beni della terra sono esempi e modelli francescani per tutti di grande significato e importanza”. Monsignor Ghizzoni ha poi ricordato che san Francesco è, con san Prospero, patrono della diocesi di Reggio-Guastalla.

Padre Grasselli: “Nell’organizzare e promuovere il Festival abbiamo potuto contare su tutti a Reggio, abbiamo ricevuto un’amichevole accoglienza. Il Festival propone la figura di san Francesco attraverso varie forme di approfondimento ed espressione: culturali, artistiche, letterarie… approcci e strumenti diversi per andare incontro e far consentire Francesco a chiunque lo voglia”. Padre Grasselli ha poi ricordato la Celebrazione eucaristica di domenica 27 settembre in duomo, presieduta dal vescovo Adriano Caprili.

Il prorettore Grasselli ha sottolineato la rilevante partecipazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia al Festival, con sedi espositive e contributi culturali e scientifici di vari docenti delle facoltà di Scienze della comunicazione e Scienze della formazione.

Frate Dozzi, presidente del Festival: “Il nostro è tempo di ‘festival’: di solito attira e funziona questa formula insieme seria e divulgativa, personale e di massa, attenta ai contenuti e all’incontro tra le persone. A noi non sembra di svilire la serietà del messaggio religioso francescano chiamandolo ‘festival’ e portandolo in piazza, tra la gente, incontro alla gente”. Ettore Valzania, infine, ha ricordato l’impegno e il lavoro, “silenzioso, non eclatante e concreto dei laici, dei Francescani secolari e dei ragazzi della Gifra, la Gioventù francescana d’Italia. Un impegno per il Festival certo, che si inserisce in un impegno e una testimonianza di ogni giorno”.

La presenza dei frati di San Francesco nel Reggiano è plurisecolare. L’apostolato, la testimonianza di fede e carità, le attività missionarie, le opere religiose, sociali e culturali dei Cappuccini sono rilevanti in città e provincia, coinvolgono numerose persone e sono apprezzate da tutta la comunità. Si prevede l’arrivo di migliaia di visitatori e partecipanti, laici e religiosi provenienti dalla regione e dal resto del Paese.

Come tutte le manifestazioni di questo tipo, anche il Festival Francescano mescola riflessione e intrattenimento, con un obiettivo principale: quello di coinvolgere un intero territorio, le istituzioni e le persone che vi abitano. Ecco perché il programma del festival inizia il venerdì con una mattinata aperta a tutti, ma pensata nello specifico per bambini e studenti, da quelli della Scuola dell’Infanzia fino ai ragazzi che frequentano l’Università, che saranno coinvolti con laboratori, conferenze, proiezioni e spettacoli.

Nel corso del Festival Francescano si terranno lezioni magistrali, alle quali è affidato il compito di illustrare, da punti di vista disciplinari differenti, il messaggio francescano e le sue declinazioni nell’attualità. Numerosi i protagonisti del mondo intellettuale e culturale italiano: il direttore dell’Istituto di Gestalt Giovanni Salonia, lo storico Franco Cardini, l’economista Stefano Zamagni, gli storici dell’arte Chiara Frugoni e Roberto Filippetti, il presidente nazionale dell’Ordine Francescano Secolare Giuseppe Failla, la superiora generale delle Suore Francescane Missionarie di Cristo Maria Gabriella Bortot, il fondatore dell’Antoniano e scrittore Berardo Rossi, la giornalista Anna La Rosa. E ancora: Lucio Saggioro, docente di Teologia della Comunicazione presso lo Studio Teologico “Laurentianum” di Venezia; Orlando Todisco, docente di Storia della Filosofia medievale presso l’Università di Cassino e al Seraphicum di Roma; Fulvio De Giorgi, docente di Storia della Pedagogia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia; Pietro Maranesi, docente di teologia dogmatica e francescana presso le facoltà di Assisi e Roma; Giorgio Zanetti, docente di Letteratura italiana presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Ricco anche il cartellone degli spettacoli. Tra questi, spicca “Francesco. Canto di una creatura”, nel quale il celebre cantautore Lucio Dalla mette in musica la storia umana e mistica del Santo di Assisi raccontata da Alda Merini, tra le più grandi poetesse viventi. Lo spettacolo, debuttato ad Assisi lo scorso anno, si avvale anche della partecipazione dell’attore Marco Alemanno e del “Nuork Quintet” del maestro Beppe D’Onghia, con l’accompagnamento dei cori della Diocesi. Ancora la musica sarà protagonista nel recital inedito “Francesco sulla tua via”, diretto da don Gianfranco Iotti e nelle esibizioni, lungo le vie del centro storico, dei gruppi Nuova Civiltà, Pelli Sintetiche e Controtempo. Non mancherà il teatro, con le pièce “Francesco di terra e di vento”, rappresentato dalla compagnia Teatro Minimo e con “Fratello Francesco. Può il tutto costare nulla?”, a cura della compagnia amatoriale I granelli di sabbia. Per i bambini, ci sarà la magia di Padre Gianfranco Priori, il “Frate Mago” apparso in trasmissioni televisive come il Maurizio Costanzo Show e Domenica In. Tanto spazio anche per il cinema, che vedrà un’ospite d’eccezione: la regista Liliana Cavani. Per l’occasione, la Cavani presenterà il suo film del 1966 “Francesco d’Assisi”, nella versione recentemente restaurata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da Cinecittà Holding. Le proiezioni comprendono: “Frate Sole” di Ugo Falena (1918), “Francesco giullare di Dio” di Roberto Rossellini (1950), “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini (1966); infine, l’ultimo “Francesco” della Cavani, risalente al 1989.

Fedeli alla loro missione di valorizzazione delle espressioni artistiche della fede e del patrimonio culturale di cui sono custodi, i Cappuccini dell’Emilia Romagna offriranno per il Festival Francescano diverse opportunità di fruizione di mostre e installazioni. L’arte sacra, dal XVI al XX secolo, sarà ospitata all’interno del museo dei Cappuccini di Reggio Emilia, con una selezione dei dipinti a tema francescano provenienti dai conventi della regione. In particolare, verrà esposto un quadro del Guercino del 1632, raffigurante San Francesco con le stigmate, rinfrescato per l’occasione. I Musei Civici di Reggio Emilia allestiranno un percorso, all’interno della Galleria Fontanesi, che testimonierà, attraverso opere d’arte inedite, il radicato spirito di devozione popolare verso la figura di San Francesco. Un tuffo nell’arte contemporanea di Gino Covili, pittore modenese da pochi anni scomparso, permetterà di apprezzare un’originale interpretazione della vita del Santo e del Cantico delle Creature attraverso le 84 opere dipinte dall’artista tra il 1992 e il 1994, in una tensione costante tra espressionismo e lirismo. Non poteva poi mancare il ciclo pittorico che Giotto ha dedicato a Francesco nella Basilica Superiore di Assisi, visibile grazie a un’installazione fotografica curata da Itaca. E ancora, una mostra sugli insediamenti cappuccini nel territorio reggiano, presso il Museo Civico di Correggio; un’installazione fotografica dedicata alla storia del Convento di Montefalcone, tra i primi siti francescani in Emilia Romagna e un’esposizione di testi francescani, tra letture e melodie medioevali presso la biblioteca “Bartolomeo Barbieri”.

A queste iniziative, si aggiungono celebrazioni liturgiche, assistenza spirituale, momenti di preghiera comunitaria, visite guidate nei luoghi francescani, stand espositivi della presenza francescana in regione, bancarelle di libri, enogastronomia… In una grande festa per tutti!