I dati diffusi oggi dal provveditore degli studi di Modena rimandano un’immagine della scuola della nostra provincia decisamente meno sconfortante di quanto la sinistra ha provato a far passare in questi giorni, anzi in questi mesi. Nessun precario modenese perderà il lavoro: e questa dovrebbe essere una buona notizia, invece l’assessore Querzè ci ricorda che il problema sono i bidelli: importanti sicuramente per una scuola di qualità, e per garantire assistenza e sicurezza ai nostri ragazzi, ma non era questo che si diceva prima della pausa estiva.
Prima ci hanno detto che a Modena non ci sarebbero stati i numeri per garantire a tutti il tempo pieno, invece eccolo per tutti, poi si è detto che non ci sarebbero state le compresenze, che invece ieri il provveditore ha confermato ci saranno, quindi rimangono i bidelli.
Ricordo ancora che la scuola non è un ammortizzatore sociale, e il motivo per cui nessun precario modenese è rimasto senza lavoro è perché, almeno fino ad un anno fa, la disoccupazione non era un problema a Modena, e faceva l’insegnante chi voleva farlo davvero. Gli altri potevano trovare un altro lavoro. Dove il lavoro invece manca, sono stati in molti a cercare un ripiego mettendosi in graduatoria, e sperando in una nomina.
Dispiace per quanto accade a molti precari, ma ripeto, la scuola non è una fabbrica di posti di lavoro. L’interesse della scuola non è dare lavoro agli insegnanti, ma formare i giovani: su questo dovrebbe concentrarsi la trattativa fra lavoratori della scuola e ministero.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)
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“La scenetta tragicomica della sinistra replica anche quest’anno. Nel 2008 la sinistra politica e sindacale aveva raccontato alle famiglie che interi istituti scolastici modenesi sarebbero scomparsi, che il tempo pieno sarebbe stato abolito e gli insegnanti in cattedra dimezzati. Allora fu clamorosamente sbugiardata. Le lezioni ripresero regolarmente, nessuna scuola scomparve, il tempo pieno fu garantito, così come gli organici dei docenti, compresi quelli di sostegno, mai garantiti dalla sinistra.
Nel 2009 gli esponenti del sindacato rosso ed i loro compagni del PD ci riprovano. Mentre il provveditorato conferma la copertura di tutte le cattedre, l’assunzione dei precari e l’avvio regolare delle lezioni, CGIL e PD, con l’immancabile assessore comunale Querzè in testa, provano a seminare allarme tra le famiglie. Tutto inutile. Anche i muri ormai sanno che la loro è solo propaganda politica contro il governo che nulla a che fare con la scuola e soprattutto con gli interessi degli studenti. Questi signori che ogni anno fanno la morale dovrebbero farsene una ragione: la scuola, grazie alla riforma del governo di centrodestra, va avanti. Sono loro che sono rimasti indietro”.
(Il Consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni)