Le parole dell’onorevole Ghizzoni sul Ministro Gelmini sono quanto meno poco rispettose del ruolo. Ma credo che siano soprattutto senza memoria. Ricordo al Ministro che il precariato è frutto di decenni di riforme mancate, di giovani in piazza portati da insegnanti che sfruttavano il loro ruolo per ottenere consenso. E di genitori spaventati. Troppi ministri hanno dovuto arretrare davanti alle minacce di paralizzare la scuola, alle giornate di lavoro perse.
Ricordo all’onorevole che in un mondo ideale ci sono fondi per affrontare la crisi, per sostenere le famiglie, per le aziende, e per tutti coloro che vogliono fare gli insegnanti. Nel mondo reale invece i costi della scuola sono troppi. E per troppo tempo il primo interesse della scuola è stato dare più posti di lavoro possibile, invece di dare insegnamento di qualità. Non è fabbricando posti di lavoro che si migliora la scuola, come si fece quando si inventò la formula dei moduli per sopperire al calo delle nascite e aumentare i posti per gli insegnanti
Portare in piazza, ripeto, per anni, studenti, genitori, insegnanti, e talvolta bambini, ha ottenuto l’effetto che la gente non sa più a chi credere. Possibile che mai una riforma abbia avuto una buona accoglienza? Possibile che nessuno sia mai riuscito a capire davvero come la scuola deve fare per uscire dal guado in cui si trova?
Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL