La sentenza 238 del 24 luglio 2009 ha stabilito che le caratteristiche strutturali e funzionali della tassa di igiene ambientale configurano un tributo e quindi non passibile di IVA. Questo vorrebbe dire che HERA non doveva riscuotere il 10% di IVA che ha poi rimesso allo Stato. Il consigliere provinciale Dante Mazzi fa bene a segnalare la questione.
Però, invece di limitarsi a questo, attribuisce le colpe a HERA e quindi al Comune di Modena. Siamo alle solite. E’ sempre colpa di Pighi. L’attento e solerte consigliere Mazzi dimentica di ricordare che:
– l’IVA viene rimessa alla Stato (quindi non rimane a HERA)
– tutte le aziende ambientali hanno riscosso indebitamente l’IVA
– sentenze di questo tipo non cambiano la legge, ma impongono al governo di disporre che l’Iva non è dovuta.
Siccome Hera ha versato allo Stato l’Iva che ha incassato direttamente, sta al governo restituirla e dovrà farlo fino all’ultimo centesimo. E’ lo Stato, infatti, che ha messo indebitamente le mani in tasca ai cittadini, non Hera.
Sono sicuro che il valente Dr Mazzi unirà alla interrogazione da consigliere e alla lettera ad HERA (da consumatore) almeno altre due lettere (magari insieme ai parlamentari modenesi della maggioranza di governo):
– al Ministro dell’Interno Maroni (sezione Finanza Locale)
– al Ministro dell’Economia Tremonti
invitandoli ad una rapida concertazione con l’ANCI al fine di produrre al più presto una direttiva per tutti i comuni italiani per la restituzione dell’IVA.
Caro Mazzi, completi l’opera, un altro sforzo. Altri due francobolli.
Nei prossimi giorni, autonomamente e senza intenti strumentali il gruppo consigliare PD presentarà una istanza in cui si chiede al Comune di adoperarsi perchè il Governo, in primis, ed HERA creino le condizioni, a breve, amministrative, finanziarie ed economiche al fine di restituire ai modenesi ciò che è stato riscosso indebitamente?