Trasmettiamo dichiarazione dell’assessore provinciale all’Istruzione, Anna Pariani, in merito alla “censura” dell’Ufficio scolastico regionale ai dirigenti scolastici. «La scuola bolognese, a cui è stato tolto tanto in termini di risorse, docenti, personale ausiliario e qualità, non può essere privata anche del diritto democratico di un confronto politico. Non solo è giusto e legittimo che un cittadino eserciti i propri diritti costituzionali di espressione anche quando lavora come funzionario dello stato, ma proprio dai dirigenti delle scuole autonome, assieme alle istituzioni del territorio, ci aspettiamo che si alzi forte la richiesta di rivedere gli organici assegnati, che non rispondono ai bisogni della scuola, delle famiglie, degli studenti. Ci aspettiamo lo stesso impegno per la qualità della scuola bolognese dall’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, nel loro ruolo di funzionari del Ministero, non del Ministro o di una parte politica. Chi ha a cuore il proprio ruolo di dirigente scolastico deve e può essere protagonista dei cambiamenti della scuola, il fatto che il Governo non lo tolleri mostra la sua debolezza al confronto e l’arroganza antidemocratica di questa destra, incapace di costruire le riforme con quel processo di condivisione e senso di comunità di cui la scuola avrebbe bisogno. Mi auguro che anche nel centrodestra si alzino voci di libertà anziché di censura e che i funzionari del Ministero dimostrino maggiore autonomia dalla politica, magari esprimendo di più le proprie opinioni su quanto sta accadendo alla scuola bolognese».
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“Come annunciato ho avuto un lungo colloquio con la consigliera Turci a cui ho espresso la mia solidarietà – dichiara il Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Cevenini -. Il tema della scuola è di grande rilievo e coinvolge tutte le famiglie bolognesi. Sarà oggetto di discussionenell’aula del Consiglio comunale, più volte durante il mandato. Come presidente del Consiglio comunale ho il compito di garantire, in libertà e serenità, il proprio ruolo ai consiglieri comunali. Colgo quindi l’occasione per invitare membri di altre, seppur autorevoli,aule assembleari a non interferire sul ruolo dei consiglieri comunali. Lamia non è una polemica di parte, semplicemente una doverosa tutela di diritti“.