Musica popolare con ritmi medievali insieme alle sonorità di un organo seicentesco. E’ quello che propone il concerto di Fabio Tricomi, che si destreggia tra percussioni, viella e flauto da tamburo, accompagnato dall’organista Fabiana Ciampi, in programma stasera nella chiesa di San Giuseppe a Fanano, in occasione della festa di San Giuseppe Calasanzio, nell’ambito della rassegna “Armonie fra musica e architettura”. Il concerto inizia alle 21, l’ingresso è libero.
Si spazia dal “Ballo di Mantova” di Ferrini al “Ballo della battaglia” di Storace passando per brani di Lebègue, Byrd e Sweelinck.
Fabio Tricomi affianca all’attività di concertista quella di etnomusicologo, di restauratore e di insegnante di strumenti antichi e tradizionali alla Scuola popolare di musica Ivan Illich di Bologna. E’ fondatore del gruppo Al Qantarah con il quale ha svolto tournée internazionali.
Fabiana Ciampi, organista, pianista e cembalista, si è perfezionata alla Royal Academy of music e al Royal college of music di Londra. Si dedica con passione all’attività concertistica, in particolare al recupero di strumenti antichi, e è invitata a suonare in diverse rassegne in Italia e all’estero.
“Armonie”, la rassegna di concerti nelle chiese del territorio modenese, è promossa dalla Provincia di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con la direzione artistica dell’associazione “Amici dell’organo Johann Sebastian Bach”.
Scopo della rassegna, oltre a proporre musica di alto livello, è quello di guidare i visitatori attraverso il ricco patrimonio di chiese e pievi della provincia e degli antichi organi in esse conservati. Lo strumento della chiesa di Fanano costruito da Ottavio Tortona nel 1687, è uno degli strumenti più antichi del territorio. Restaurato da Marco Fratti nel 1990 è stato sottoposto a un ulteriore revisione dallo stesso organaro nel 2007 in occasione dei lavori che hanno interessato l’intero complesso della chiesa.
La chiesa di San Giuseppe è stata fondata nel 1519 dal conte Ottonello Ottonelli di Fanano, insieme al convento degli Scolopi e alle scuole annesse. Il complesso fu per due secoli, fino alla soppressione decisa in epoca napoleonica, un importantissimo centro non solo spirituale ma anche di formazione per la gioventù.