Un’indagine conoscitiva per scoprire quante donne in stato di segregazione sono presenti a Sassuolo: l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sassuolo Claudia Severi la proporrà nei primi giorni della ripresa dalle ferie estive. “La fotografia, ripresa dalla stampa e dalle televisioni locali – afferma l’Assessore Severi – della donna sfollata che indossava il Burqa durante lo sgombero del cantiere I Gerani, apre molte incognite ed uno scenario che ben pochi di noi conoscevano. Probabilmente quella donna è uscita in strada per la prima volta solamente perché lo sgombero lo imponeva: si tratta di una spia inquietante e di un segnale d’allarme di quel fondamentalismo che è distante anni luce da una vera integrazione.
Il tema della condizione delle donne immigrate islamiche necessita di una seria riflessione: la contingenza dello sgombero ha messo in evidenza la presenza di donne costrette ad indossare quell’abito, sintomo di sottomissione e segregazione, che a Sassuolo nemmeno sapevamo ci fossero.
Sulla scia di quanto avvenuto in Francia pochi mesi fa – prosegue Claudia Severi – dove una sessantina di donne parlamentari, appartenenti ad ogni schieramento politico, hanno sollecitato la nascita di una commissione d’indagine sul Burqa, ho intenzione di avviare al più presto un’indagine, per conoscere quante donne immigrate, per lo più mussulmane, a Sassuolo sono costrette a vivere in stato di sottomissione e segregazione”.