agricoltura“Questa ricerca dimostra che esiste la possibilità di ampliare in Italia la coltivazione di soia e di altre colture proteiche no ogm, destinate all’alimentazione animale e sollecita il Ministero dell’agricoltura a realizzare quel Piano nazionale delle proteine vegetali di cui al momento si è persa traccia. La forza del latte italiano risiede infatti nella sua distintività e nella sua salubrità. Prima o poi il nodo di un’alimentazione bovina libera da organismi geneticamente modificati dovrà essere risolto”.

Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni aprendo i lavori del convegno “Rinnova – Pro Ve”, in corso oggi e domani a Bologna, durante il quale vengono presentati e discussi i risultati di un progetto triennale per aumentare la produzione nazionale ‘Ogm free’ delle proteine vegetali destinate alla produzione di mangimi per la zootecnia. Due gli obiettivi di fondo: ridurre la dipendenza dall’estero e soprattutto poter contare su un prodotto di elevata qualità, in linea con le esigenze di consumatori sempre più consapevoli e di comparti quali quello del Parmigiano Reggiano che devono attenersi a rigorosi disciplinari di produzione.

La ricerca, che ha avuto durata triennale, ha coinvolto 16 Regioni con l’Emilia-Romagna in funzione di capofila. Coordinata tecnicamente dal Centro Ricerche Animali di Reggio Emilia ha dimostrato, attraverso una serie di prove colturali condotte nelle diverse regioni, la fattibilità di un aumento della produzione nazionale di soia, favino, pisello proteico ed erba medica garantiti “ogm free”. I risultati e le indicazioni operative sono state tradotte in un manuale destinato agli agricoltori e ai tecnici che verrà diffuso su tutto il territorio nazionale.

“Stiamo contrastando con tutti i mezzi le gravi difficoltà che sta attraversando il settore della zootecnia da latte – ha aggiunto Rabboni – questa ricerca dimostra che la collaborazione tra le Regioni funziona. Un ulteriore motivo per invitare il Ministero ad avviare un confronto e a stabilire una strategia comune per affrontare con tempestività ed efficacia questa congiuntura”.