Da giovedi 18 sarà la storia protagonista della 18° edizione di Serate Estensi , dieci giorni di feste ducali dedicate quest’anno al fascino senza tempo della moda attraverso i secoli. Il taglio del nastro coincide con l’inaugurazione alle ore 18 della mostra al Teatro Comunale Pavarotti Dalla Corte alla Scena che ospita le creazioni per la scena e gli abiti originali, dal Seicento all’Ottocento, della Sartoria Tirelli.
Fondato nel 1964 da Umberto Tirelli, l’atelier ha firmato e tuttora firma, con i suoi stilisti, i guardaroba dei grandi allestimenti teatrali e dei film da Oscar: i costumisti che hanno realizzato le loro creazioni con la Sartoria Tirelli sono tutti da “red carpet”: Piero Tosi per “Il gattopardo” e quasi tutti i film di Visconti, Danilo Donati, Oscar per i costumi del “Casanova” di Fellini, Milena Canonero e Gabriella Pescucci, Oscar rispettivamente per “Momenti di Gloria” e “L’età dell’innocenza”, Teodor Pistek per “Amadeus”, Ann Roth per “Il paziente inglese”, Deborah Scott per “Titanic”, senza contare le tante nomination. A teatro i costumi del laboratorio Tirelli hanno vestito gli i grandi melodrammi firmati da Visconti, Rusconi, Strehler, Bolognini, la Cavani. Oggi la Sartoria Tirelli conta 160.000 abiti di scena dall’epoca precristiana fino agli anni ’80 e una collezione di 15.000 abiti originali dal 1750 al 1970. Al Teatro Pavarotti di Modena, in un allestimento evocativo che occuperà la platea e il palcoscenico, saranno in esposizione, tra gli altri, gli abiti indossati da Michelle Pfeiffer in “L’età dell’innocenza” di Scorsese, da Monica Bellucci in “N” di Virzì, da Nicole Kidman in “Ritorno a Could Mountain” di Minghella, costumi da “Marie Antoniette” di Sophia Coppola e, in omaggio al mondo della lirica, l’abito della Traviata di Visconti indossato dalla Callas e gli abiti di tante altre produzioni operistiche firmate da grandi registi. La mostra è curata da Alessandro Lai con l’allestimento di Elisabetta Barbolini e Augusto Bulgarelli di “Icaro Progetti per l’arte”. L’evento è realizzato col contributo del Gruppo Cremonini, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e del Banco San Geminiano e San Prospero.
Orari mostra: Lunedi – venerdi 16.00 – 19.00, Sabato e festivi 10.00 – 12.30/16.00 – 19.00.
Serata per Laura a Palazzo Ducale
Nel 1662, alla morte del marito Alfonso IV Laura Martinozzi, nipote del cardinal Mazarino e madre del futuro duca Francesco II, fu chiamata ad una delle imprese più ardue che la storia potesse richiedere ad una donna: governare il Ducato. Lo fece per dodici anni, in piena autonomia, con saggezza e determinazione tanto da essere appellata virilmente “dux Mutinae”, duca di Modena. Si devono a lei l’ampliamento di Palazzo Ducale e la delizia campestre di Sassuolo, il restauro della chiesa di Sant’Agostino, la costruzione della chiesa di San Carlo, la fondazione del monastero della Visitazione. A Laura Martinozzi è dedicato il volume Laura Martinozzi D’Este fille de France dux Mutinae curato da Sonia Cavicchioli per il Bulino edizioni d’arte che verrà presentato giovedi 18, giornata inaugurale di Serate Estensi, alle 21 nel Salone d’Onore di Palazzo Ducale. Preceduti dal saluto del Sindaco Giorgio Pighi, a presentare l’opera saranno Elena Fumagalli, professore di storia dell’arte moderna, e Gianvittorio Signorotto, professore di storia moderna, entrambi docenti all’Università di Modena e Reggio Emilia. L’opera si compone di cinque saggi intorno alla figura della duchessa curati da Roberta Iotti, Anna Rosa Venturi, Sonia Cavicchioli, Gian Luca Tusini, Alessandra Chiarelli. A Roberta Iotti è affidato il profilo biografico della protagonista, con approfondimenti relativi alla sua azione di governo e alla rilevanza politica della sua reggenza nella complessiva vicenda del ducato modenese. Anna Rosa Venturi analizza i sontuosi apparati genealogici e funerari estensi, principalmente affidati alle certosine ricognizioni archivistiche di padre Domenico Gamberti. Sonia Cavicchioli, sulla scorta di documenti inediti e di approfondite ricerche, ricompone il ricco mosaico delle committenze artistiche martinozziane nel solco del rinnovamento barocco già promosso dal suocero di lei, il famoso duca ritratto da Gian Lorenzo Bernini Francesco I d’Este. Gian Luca Tusini firma un’accurata disamina dello stemma nuziale di Laura e dei suoi principali motivi araldici. Infine Alessandra Chiarelli ridipinge il pur esiguo panorama musicale modenese degli anni di Laura, con inevitabili richiami alle magnifiche committenze dei duchi melomani precedenti e seguenti la sua reggenza. Tutti gli autori saranno presenti alla serata.
Per partecipare alla conferenza è richiesta la prenotazione telefonica 059/2032701